L’Italia presenta, tra le maggiori economie dell’eurozona, il livello più elevato di pressione fiscale sui consumi. E’ quanto emerge dall’analisi condotta da Ref Ricerche per Confesercenti, dove si legge che le imposte sui consumi che garantiscono questi quasi 6 punti in più di Pil di gettito oltre all’Iva, sono principalmente le accise (sul petrolio e derivati, sui carburanti, sui gas incondensabili e il gas metano, sul consumo di energia elettrica e sul consumo della birra), pari a circa il 3 per cento del Pil, a cui si aggiungono i proventi derivanti dai monopoli, ovvero le imposte sui tabacchi e sui giochi (lotto, lotteria, ecc.), che assommano quasi l’1 per cento. La parte rimanente è costituita dalle imposte sull’utilizzo di specifici servizi (che nel caso italiano comprendono ad esempio le tasse comunali sul servizio rifiuti e sui servizi indivisibili, Tari e Tasi). dar/AGIMEG