Gian Maria Fara (Pres. Eurispes) ad Agimeg: “Gioco è una componente strutturale del vivere associato, va regolamentato nel migliore dei modi evitando la demagogia. Quanto fatto in questi anni dalle Regioni, che hanno avuto un impatto probizionista sul gioco, è fuori da ogni logica e razionalità”

“Partendo dal gioco illegale, la Convenzione siglata con ADM mira ad affrontare tutte le derive negative che sono legate alla presenza della criminalità organizzata in molti settori, non solo sul fronte dei giochi, ma anche su contrabbando e falsificazioni. Il direttore Minenna sta dando all’Agenzia un impulso nuovo e abbiamo trovato in lui un interlocutore deciso e determinato a dare un senso al ruolo che ricopre dal punto di vista istituzionale”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes, a seguito della Convenzione siglata oggi con ADM per la prevenzione e la repressione del gioco illegale. In particolare, la Convenzione si basa sulla condivisione di dati a fini di studio e di analisi, per la realizzazione di ricerche di settore e per lo svolgimento di attività di divulgazione e di formazione. Le attività di monitoraggio saranno allargate a quei settori contigui in cui si evidenziano condotte malavitose quali il contrabbando di prodotti soggetti ad accise, il traffico illegale di farmaci e di sostanze psicotrope, la contraffazione e la penetrazione criminale nella filiera agroalimentare.
“Quando si ferma la macchina del gioco legale, piaccia o no si mette in movimento il gioco illegale”. ha aggiunto Fara, commentando l’impatto che il lockdown ha avuto sull’industria del gioco, ferma per più di tre mesi. “La tendenza al gioco non viene frenata dal Covid, ma anzi in qualche maniera si amplifica. La sensazione è che in questo periodo il gioco illegale sia cresciuto, tanto più in un settore sul quale ormai da tempo si è concentrata l’attenzione della criminalità”.
Per il Presidente Eurispes, al fine di uscire dalla confusione normativa che vige in Italia in materia di gioco, “l’ideale sarebbe mettere mano a una riforma seria del settore. Noi italiani siamo afflitti da una doppia articolazione della morale: da una parte condanniamo il gioco, ma dall’altra non vogliamo rinunciare ai 10 miliardi di euro che entrano nelle casse erariali. Bisogna prendere atto che il gioco è una componente strutturale del vivere associato, va regolamentato nel migliore dei modi cercando di sfuggire alla demagogia. Quanto fatto in questi ultimi anni dalle Regioni, che hanno avuto un impatto proibizionista sul gioco, è fuori da ogni logica e razionalità. E’ un meccanismo che non funziona e che non produce gli effetti sperati. La demonizzazione del gioco – ha detto ancora Fara – non porta bene a nessuno, serve uscire da questa logica e considerare che il gioco produce risorse importanti per il Paese. Credo debba esserci una regolamentazione nazionale unica in materia, non regionale o locale, con regole chiare e precise. In altre parole, serve regolamentare il gioco con razionalità e buon senso”. cr/AGIMEG