Faggiani (Anci): “Comuni non possono regolamentare in maniera autonoma settore del gioco, serve una legge quadro”

dai nostri inviati – “Il Tavolo Anci sul gioco è stato costituito mesi fa per avere una rappresentanza dei territori con esperti in vari settori, dagli amministratori agli esperti di ludopatia. L’obiettivo e’ dare un contributo per il riordino del gioco pubblico. Vari sono stati gli interventi politici in tal senso, anche recenti con gli annunci dei sottosegretari Villarosa e Bitonci. Io credo si debba ripartire dal punto di equilibrio raggiunto in Conferenza Unificata. Certo, intanto Comuni e Regioni hanno sviluppato normative eterogenee”. E’ quanto ha detto Domenico Faggiani, Coordinatore tavolo Anci per le problematiche del gioco, nel corso dell’Assemblea Pubblica di Sistema Gioco Italia, che si sta tenendo a Confindustria. “I Comuni non possono essere in grado di muoversi in maniera autonoma. Serve quindi una legge quadro, che definisca anche il ruolo dell’ente locale, al quale venga data la possibilità di intervenire. Anche rispetto al tema degli orari serve uno strumento creato in accordo con Adm. Non mi convincono le scelte proibizionistiche che non portano a un calo della domanda ma ad una flessione dell’offerta legale. Poi – ha continuato – va detto che qualcosa è stato fatto per la tutela del giocatore, come lo stanziamento di risorse e lo studio di piani Anti Gap. Le Regioni però devono coinvolgere i vari Comuni anche in tal senso. L’applicativo Smart creato con Adm è poi senza dubbio uno strumento fondamentale per i Comuni per conoscere il fenomeno giochi. Tutte le componenti della società, compreso gli operatori del settore, devono quindi collaborare per offrire forme di intrattenimento che non diventino però pericolose. Questa è la strada per una riforma condivisa”, ha concluso. cz/AGIMEG