New Addictions, Minutillo (Ist. Superiore della Sanità): “Il giocatore in fase di compulsione cerca un luogo di gioco lontano dal posto dove vive”

dai nostri inviati a Salerno – “Dal punto di vista sanitario non sappiamo se il distanziometro funziona – ha dichiarato la dott.ssa Minutillo, dell’Istituto Superiore della Sanità -. In realtà, non abbiamo evidenze scientifiche, se non in modelli statunitensi o australiani, molto lontani dalla nostra realtà. Nei mesi passati abbiamo sentito molti giocatori in trattamento per il disturbo da gioco d’azzardo. Tanti ci raccontano che nel momento della compulsione del comportamento cercano un luogo di gioco più spesso lontano dal posto dove vivono. Questo avviene perché, quando il giocatore è in fase di compulsione, si sente in colpa verso la famiglia perché sa che sta togliendo loro soldi e tempo. Cerca quindi posti lontani dal suo abitudinario e dove non lo conoscono per andare a giocare. Se questo fosse confermato dalla ricerca che stiamo conducendo la questione del distanziometro potrebbe riprendere risvolti diversi. Il disturbo da gioco d’azzardo, è un problema che esiste ma il rischio è che si generalizzi troppo o che si utilizzino misure che non servono effettivamente a chi ha il disturbo”. es/AGIMEG