Giochi, Gabrielli (Capo della Polizia): “Repressione e proibizionismo possono accentuare fenomeni legati a criminalità”

“Possiamo immettere sistemi più o meno repressivi ma il proibizionismo può avere un effetto contrario: comprimendo determinate situazioni si dà sfogo in maniera più accentuata ai fenomeni in altri ambiti. Quello del gioco è un fenomeno di natura essenzialmente economica, in cui si incontra domanda e offerta. Solo nel nostro Paese nel 2016 l’offerta di gioco movimenta circa 90 miliardi di euro di fatturato nella filiera lecita. Anche questo fenomeno è influenzato dalla globalizzazione. Dobbiamo lavorare per far comprendere il rischio. Questa è la vera battaglia”. Queste le parole del Prefetto Franco Gabrielli, Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, nel corso del Convegno organizzato dalla Questura di Cosenza sul tema: “Ludopatia: Prevenzione e Sicurezza Sociale”. “Tutti i fenomeni culturali – ha proseguito Gabrielli – hanno bisogno di una prospettiva culturale più lunga. La Polizia di Stato è chiamata a dare risposte. Lo facciamo sul versante dell’offerta: dal 2002 la Polizia di Stato si è dotata dell’Ufficio che ha ad oggetto i giochi e le scommesse, poichè sono luogo di organizzazioni criminali, che per loro natura mirano al profitto. Un esempio è il fenomeno di riciclaggio, pulire proventi illeciti in un circuito lecito. Possiamo fare qualcosa anche sul profilo della domanda, la Polizia è luogo del rispetto della legalità e che intercetta i bisogni della gente. C’è connessione tra reati di genere e reati relativi alla ludopatia”, ha concluso il Prefetto. cdn/AGIMEG