Enada, le proposte della filiera del gioco alla politica per contrastare la ludopatia e tutelare il settore

Quali le proposte alla politica della filiera del gioco per tutelare il settore ed evitare che provvedimenti eccessivamente restrittivi possano azzerare definitivamente il comparto? Se ne è discusso nel corso del convegno organizzato da Agimeg “Ragione & regioni: la politica del gioco divide l’Italia”. Per Giorgio Pastorino, presidente Sts, “la soluzione potrebbe arrivare da una maggiore formazione per gli operatori di gioco, una maggiore informazione rivolta ai giocatori e da una più estesa collaborazione fra esercenti e Asl. Inoltre, si potrebbe sfruttare la tecnologia per permettere alle Awp di accettare innanzitutto la tessera sanitaria e programmarla per avere dei limiti di giocata, al fine di superare le fasce orarie. Inoltre le Awpr in futuro permetteranno di avere un database dei giocatori autoesclusi o presenti nell’elenco delle Asl. Le soluzioni quindi per contrastare la deriva del gioco patologico ci sono”. Domenico Distante, Sapar Puglia, auspica invece un “testo unico che uniformi regolamenti con annessa mappatura delle sale e dei luoghi sensibili. Ricordiamo che dove non c’è gioco legale si lascia spazio al gioco illegale”. Per scongiurare il gioco sommerso, per l’avvocato Stefano Sbordoni “serve un forte coordinamento tra i diversi soggetti che operano sul territorio”, mentre per l’avvocato Marco Ripamonti “è necessario temporizzare la tessera sanitaria affinchè si possa giocare solamente per un tempo prestabilito e non oltre”. cr/AGIMEG