Distante (pres. Sapar) ad Agimeg: “Questo Governo non ha fatto altro che penalizzare il settore. Di Maio ha promesso di ricevermi la prossima settimana”

dal nostro inviato – “Stiamo manifestando oggi, perchè iniziando dal Decreto Dignità, questo Governo non ha fatto altro che penalizzare questo settore. Questo Governo ha realizzato quattro aumenti di Preu, aveva scritto che ci sarebbe stato un riordino dei giochi nei prossimi sei mesi. Questi sei mesi sono scaduti l’11 febbraio. Vogliamo chiarire e interloquire con il Governo. Siamo le piccole e medie imprese che sono sul territorio. A differenza di chi dice che non siamo nessuno, noi siamo la colonna portante del mondo dell’automatico nel settore degli apparecchi da intrattenimento. Siamo i gestori degli apparecchi da intrattenimento, figura fondamentale per le entrate erariali dello Stato. Siamo noi che andiamo sul territorio a fare gli incassi, a prescindere se subiamo rapine o estorsioni”. E’ quanto ha detto ad Agimeg Domenico Distante, presidente di Sapar, nel corso della manifestazione che si sta tenendo a Piazza Montecitorio a Roma. “Non è corretto cancellare dall’oggi al domani aziende che operano da 20 o 30 anni sul territorio. Fondamentale è la titolarità del nulla osta, non posso essere ostaggio di un concessionario. Oggi manca chiarezza: ci sono sindaci che fanno orari dalla mattina alla sera, come a Potenza dove ieri il sindaco ha ridotto ad otto ore; poi ancora le distanze che non servono a nulla, ma su cui si continua a legiferare. Al Governo chiedo: vogliamo parlare? Vogliamo sederci ad un tavolo per rispetto di tutti? La torta è una, ma dobbiamo mangiare tutti senza mala fede. La figura del gestore non deve sparire, perchè è fondamentale, spero venga capito. La manifestazione di oggi ha l’intento di far capire che noi esistiamo. Ho incontrato il Ministro Di Maio casualmente qualche minuto fa e mi ha detto che mi riceverà la settimana prossima, lo spero”, ha aggiunto Distante. “Poi, potrebbe esserci un concessionario che mi dice ‘cara azienda tra sei mesi devi darmi il tuo parco macchine’, facendo così chiudere un’azienda di 20/30 anni. Questo non è corretto. Oggi manifesteremo. Forse c’è qualcuno che si sta rendendo conto che tutto quello fatto sino ad oggi è completamente sbagliato”, ha concluso. cz/AGIMEG