Questa mattina L’Eurispes ha presentato il 35esimo Rapporto Italia. Il centro di ricerca, avendo dedicato ampio spazio al gioco pubblico, ha deciso di analizzare anche la possibile degenerazione che esso comporta, ovvero la ludopatia, attraverso un sondaggio agli italiani che hanno dichiarato di aver partecipato a giochi con vincita in denaro.
Con riferimento soltanto a coloro che giocano, sono stati presi in esame alcuni comportamenti potenzialmente a rischio, che potrebbero anche rivelare una forma di dipendenza dal gioco.
La maggioranza dei giocatori afferma di non aver mai avuto la sensazione di trascorrere troppo tempo giocando (52,3%), ad oltre un terzo (34,7%) è invece capitato qualche volta, al 9% spesso, al 3,9% addirittura sempre. Il 56,3% non ha mai la sensazione di spendere troppo denaro giocando, mentre ad un terzo (32,9%) capita qualche volta, al 6,5% spesso ed al 4,4% sempre.
Nel 2019 erano, rispettivamente, il 60,8% ed il 62,4% a dichiarare di non aver mai avuto la sensazione di giocare troppo e di spendere troppo denaro per il gioco, mentre nel 2023 sono il 52,3% ed il 56,3%.
Le giocatrici, rispetto ai giocatori, risultano meno inclini ai diversi tipi di condotte di gioco potenzialmente a rischio. Il 56,5% delle donne non sente di eccedere nel tempo trascorso giocando, a fronte del 49,4% degli uomini; il 62,4% non ha la sensazione di spendere troppo giocando (52,1% tra gli uomini). Anche la percentuale di chi non ha mai chiesto prestiti per giocare risulta più alta tra le giocatrici: 78,6% contro 69,5% dei giocatori. Le donne appaiono più responsabili nelle loro abitudini e nei comportamenti legati al gioco con vincita in denaro, meno potenzialmente dipendenti, probabilmente perché in percentuale più elevata vivono il gioco come esperienza occasionale e ludica.
Lo scorporo dei dati per area geografica mette in evidenza una quota superiore alla media di soggetti che dichiarano di avere la sensazione di trascorrere troppo tempo giocando al Sud (solo al 41,2% non capita mai) e al Nord-Ovest (solo il 48,1% mai). In tutte le altre macroaree prevalgono coloro a cui non capita mai, con i valori più elevati nelle Isole (il 61% non sente mai di eccedere) ed al Nord-Est (60,3%).
Similmente, la sensazione di spendere troppo denaro per il gioco viene manifestata più spesso della media al Sud (la minoranza, il 47,1% dice mai), mentre più raramente al Nord-Est (il 73,1% mai). Sempre al Nord-Est risulta inferiore alla media la percentuale di chi ha chiesto denaro in prestito per giocare – l’82,1% non lo ha mai fatto, contro il 63,5% del Nord-Ovest (dove il 18,2% ha chiesto denaro in prestito per giocare spesso o sempre) ed il 72,5% del Sud. In generale, i dati descrivono un Nord-Est più virtuoso della media nazionale.
Tre quarti dei soggetti (73,1) non hanno mai chiesto un prestito per giocare, il 16,7% ammette invece di averlo fatto qualche volta, il 7,6% spesso, il 2,5% sempre. La quota dei giocatori che confessano comportamenti a rischio è dunque tutt’altro che trascurabile, se poco meno della metà ammette di avere la sensazione di trascorrere troppo tempo giocando e di spendere troppo denaro giocando. Non meno preoccupante il 26,8% complessivo che ha chiesto un prestito per giocare (un giocatore su 10 lo chiede spesso o addirittura sempre). Occorre, inoltre, tener conto del fatto che i valori potrebbero essere sottostimati rispetto a quelli reali a causa della reticenza degli intervistati a confessare comportamenti socialmente poco desiderabili. Rispetto alla precedente rivelazione risultano aumentati i giocatori che riferiscono comportamenti potenzialmente rischiosi.
ac/AGIMEG