Usa, fondi per l’Erario e tutela dei giocatori: focus sugli effetti positivi della legalizzazione delle scommesse

Mentre in Italia il gioco legale è messo a dura prova da norme restrittive che di fatto rischiano di lasciare spazio all’offerta illegale, negli Stati Uniti uno studio della Espn ha illustrato gli effetti positivi della regolamentazione del gioco online. Molti Stati si sono mossi individualmente per rendere operativa l’offerta legale e gli effetti positivi sono molteplici.
“Si arriva da una situazione difficile – spiega lo speciale -. Il mercato offshore è ampio e profondamente radicato, al punto che i siti offshore vengono regolarmente citati nei media e in televisione. Quando gli scommettitori degli Stati Uniti cercano su Google “i migliori bookmaker online”, trovano spesso siti senza licenza. Alcuni scommettitori addirittura fanno viaggi a Las Vegas prima della stagione calcistica per piazzare scommesse, mentre altri inviano fondi ad amici o colleghi con sede nel Nevada. I siti offshore sono state le uniche opzioni per gli scommettitori statunitensi nell’ultimo quarto di secolo, ma sembra che i tempi stiano cambiando. I siti illegali si trovano ora di fronte alla concorrenza di società ben finanziate che gestiscono nuove e legali operazioni di scommesse sportive. Inoltre gli operatori di scommesse degli Stati Uniti si sono uniti per creare una nuova associazione a tutela dell’integrità del settore, in forte espansione dopo l’abolizione della Professional and Amateur Sports Protection Act (PASPA) che ha di fatto aperto il mercato delle scommesse sportive nel Paese. Il nuovo organismo si chiama SWIMA (Sports Wagering Integrity Monitoring Association) e lavorerà con i regolatori statali e tribali del gioco, con le forze dell’ordine e le altre parti interessate per monitorare le attività di scommesse sospette”.
Effetti positivi anche per l’Erario. Il New Jersey riscuote una ragionevole tassa dell’8,5% sulle scommesse fisiche e il 13% sulle scommesse online. Il West Virginia applica una tassa del 10% per entrambe. Il Rhode Island è destinato a mantenere il 51% delle entrate nette per lo stato in un accordo di partecipazione agli utili. Altri stati stanno prendendo una percentuale che va dal 7,66% in Iowa al 36% in Pennsylvania. Gli operatori del Nevada pagano il 6,75 per cento allo stato e lo 0,25 per cento al governo federale. In alcuni casi però la tassazione considerata troppo elevata sembra aver spaventato quei giocatori e operatori che ancora preferiscono operare in un contesto illegale pur di non vedere decurtati i propri profitti. lp/AGIMEG