Malta, Cuschieri (Authority finanziaria): “Il rischio di infiltrazioni mafiose e di riciclaggio di denaro nell’industria del gioco oggi è ai minimi storici”

“Il rischio di infiltrazioni mafiose e di riciclaggio di denaro nell’industria del gioco a Malta oggi è ai minimi storici”. E’ quanto ha detto l’ex numero uno della Malta Gaming Authority (MGA), Joseph Cuschieri, dallo scorso mese di aprile a capo dell’Autorità per i servizi finanziari di Malta (MFSA). “Malta è stata citata più volte come possibile giurisdizione utilizzata dalla mafia italiana per il riciclaggio di denaro sporco, ma solamente in uno di questi casi è stato effettivamente dimostrato che fosse così”, ha sottolineato Cuschieri in un’intervista al ‘Times of Malta’. “Di certo dobbiamo tenere sempre alta la guardia, il crimine organizzato oggi è molto sofisticato, il che significa che i regolatori devono stare al passo con i tempi. Oggi usiamo molta più intelligence e questo ci dà una prima linea di difesa”, ha detto. “Inoltre ora c’è anche molta più collaborazione con l’Unità di analisi dell’intelligence finanziaria sulla lotta al riciclaggio di denaro. Il fatto che siano stati presi provvedimenti, in termini di revoca di licenze di gioco, significa che il sistema di supervisione della MFSA funziona. Non direi quindi che vi sia un rischio sistemico nella nostra supervisione finanziaria, sicuramente oltre alle risorse umane dobbiamo investire ancora di più in tecnologia”. Cuschieri ha anche parlato delle prossime sfide dell’MFSA e ha affermato che entro poche settimane presenterà un piano strategico per il settore che sarà condiviso per la consultazione con le varie parti interessate. “Dovremmo cominciare ad assegnare le licenze anche ad alcuni tipi di banche private? Questa è una domanda che dobbiamo porci, ma prima dobbiamo vedere come gestire i rischi in modo da poter rifiutare determinati modelli di business. Di certo – ha concluso Chuschieri – il nostro Paese è sempre più competitivo sia dal punto di vista dell’industria del gioco che dei servizi finanziari. Forse oggi all’industria manca una chiara visione di dove stiamo andando. Bisogna che la giurisdizione passi a un livello ancora successivo rispetto al passato”. cr/AGIMEG