Nel 2020 gli italiani si sono riscoperti appassionati videogiocatori per vincere l’ansia e lo stress da restrizioni e lockdown. Per la prima volta, infatti, nel 2020 il mercato dei videogames ha superato la soglia dei 2 miliardi di euro facendo registrare un’impennata del 21,9% rispetto all’anno precedente. A rivelarlo sono i dati del nuovo rapporto realizzato da IIDEA, l’associazione di categoria dell’industria del videogioco. “Le vendite sul fronte software hanno fatto ancora da traino al settore con un giro d’affari di 1,7 miliardi di euro e una crescita del 24,8% rispetto al 2019. In particolare, il segmento digitale, comprensivo di digital download su console e PC e di app, ha registrato la più grande espansione, passando dai 602 milioni di euro dell’anno precedente ai 799 milioni del 2020. Complice la buona performance delle console next gen – le nuove PS5 e Xbox Series uscite a novembre 2020 – e di Nintendo Switch, il comparto ha generato un turnover di 395 milioni di euro con un trend di crescita del 6,9%”, sottolinea IIDEA. “La classifica aggregata è guidata da FIFA 21, seguito da Grand Theft Auto V e FIFA 20, stesso podio della Top 10 dei videogiochi su console. I generi più venduti nel 2020 sono stati Action, Sports Games e Adventure. Interessante il terzo posto del genere Strategy nella Top 10 relativa unicamente ai videogiochi più venduti su PC”, aggiunge. “Il numero dei videogiocatori è rimasto invece sostanzialmente invariato rispetto alla rilevazione precedente, con 16,7 milioni di persone che si sono cimentate con i videogiochi nel corso dell’anno, ovvero il 38% della popolazione italiana compresa tra i 6 e i 64 anni. A crescere è stato, però, il coinvolgimento nei confronti dei videogiochi. Probabilmente come effetto del maggior tempo trascorso tra le mura di casa, nel corso del 2020 gli italiani hanno dedicato in media 8 ore a settimana a giocare su tutti i device, oltre mezz’ora in più rispetto alla rilevazione precedente. Si è riscontrata una crescita del tempo dedicato a tutte le piattaforme, ad esclusione delle console meno recenti – come PS3 e Xbox360 – e degli smartphone che registrano una leggera decrescita rispetto al 2019. Nel rapporto è quindi stata analizzata anche l’influenza del COVID-19 sulle abitudini di gioco dei consumatori: l’analisi dei dati raccolti ha evidenziato che nel 2020 il tempo di gioco ha raggiunto dei picchi durante i periodi di lockdown o di intensificazione delle restrizioni, con un incremento anno su anno di circa un’ora di gioco in più alla settimana durante la prima e la seconda ondata. Inoltre, dall’analisi è emerso come i videogiochi multiplayer online hanno avuto un ruolo di supporto per i videogiocatori durante le restrizioni causate dalla pandemia: il 50% li ha utilizzati per rimanere in contatto con gli amici, il 48% per sentirsi meno isolato, il 39% come strumento per sentirsi meno ansioso – e oltre un terzo di loro (il 36%) ha dichiarato che i videogiochi hanno aiutato a sentirsi felici. Anche in ambito familiare i videogiochi hanno giocato un ruolo importante nei momenti di svago in famiglia: il 19% degli intervistati ha dichiarato infatti di aver videogiocato con i propri figli, dato che sale al 22% tra quanti hanno figli nella fascia 6-10 e al 20% nella fascia degli 11-15 anni. Il 19% dei genitori, inoltre, ha dichiarato di aver utilizzato videogiochi educativi per supportare il loro apprendimento – dato che sale al 29% tra quanti hanno figli in età da scuola primaria”, continua. “Per quanto riguarda le piattaforme di gioco più utilizzate, i dispositivi mobile come smartphone e tablet vanno per la maggiore, con oltre 10,6 milioni di videogiocatori italiani a utilizzarli, tra cui 5,2 milioni di donne. Seguono i PC con 7,2 milioni di persone e le console home con 6,7 milioni”, conclude. cdn/AGIMEG