“Come Sapar siamo sempre stati in prima linea per denunciare atteggiamenti irregolari su tutto il territorio nazionale durante il lockdown. Voglio ricordare che degli 11,5 miliardi di euro che il settore del gioco dà allo Stato ogni anno, 6,8 miliardi di euro arrivano da slot e Vlt. Noi rappresentiamo il gioco di Stato, non dobbiamo vergognarci”. Lo ha detto il presidente di Sapar, Domenico Distante, nella prima giornata della 32esima Fiera degli apparecchi da intrattenimento in corso a Rimini. “Purtroppo tante forze politiche sono ipocrite, negli ultimi 4 anni ci sono stati 7 aumenti di Preu, senza contare i danni derivati dal Decreto dignità. Ogni anno assistiamo ad un accanimento nei confronti del nostro settore. Non dobbiamo combattere solamente contro l’illegalità, lo facciamo volentieri ogni giorno, ci abbiamo messo sempre la faccia denunciando le situazioni irregolari a polizia, Questure e Gdf, ma dobbiamo combattere anche con i sindaci che si alzano la mattina e stabiliscono limiti orari e distanziometro, quando si è visto che le distanze fanno solo chiudere le attività legali e il loro indotto. Il procuratore nazionale Cafiero de Raho – ha ricordato Distante – ha ribadito più volte che dove non c’è il gioco legale, c’è il gioco illegale. In Piemonte da 2 anni e mezzo ci sono solamente apparecchi illegali, poichè la legge regionale di fatto ha espulso il gioco legale. La politica deve capire che noi siamo partner dello Stato, non siamo contro lo Stato. Chiedo sempre alle istituzioni un confronto, lo abbiamo avuto con il direttore generale di ADM, Marcello Minenna, che ringrazio per la sua attività, che possa essere un faro per il Governo e che possa spingere per un riordino nazionale in cui tutti gli addetti ai lavori sappiamo cosa fare. Noi oggi abbiamo le mani legate, abbiamo paura di fare un passo in più, come possiamo investire se non sappiamo cosa accadrà domani? Ringrazio tutti gli espositori che hanno fatto grossi sacrifici per essere qui presenti a Enada, ma abbiamo bisogno di certezze. Ogni regione legifera in modo differente dalle altre. Spero che l’Emilia Romagna possa, così come fatto da Puglia, Basilicata e Veneto, cambiare le proprie norme in tema di gioco per difendere le piccole e medie imprese che stanno sul territorio. Non dimentichiamo che in itali 150 mila persone lavorano nel settore del gioco pubblico. Se il governatore Emiliano, in Puglia, non avesse avuto il coraggio di cambiare la legge regionale fatta dall’ex governatore Vendola, oggi ci troveremmo il 98,4% di attività di gioco chiuse. Il settore infine ha anche problemi con le banche, che non aprono i conti correnti alle nostre aziende, una situazione che ho evidenziato anche ai vertici dell’ABI. Nonostante questo vogliamo essere sempre positivi, augurandoci che questa fiera possa essere il punto di ripartenza del settore”, ha concluso. cr/AGIMEG