I sindaci potranno chiudere dopo le 21 piazze e vie della movida, secondo quanto disposto nel nuovo DPCM. Nella versione ufficiale è però scomparsa la parola ‘sindaci’ dal testo del dpcm che sarà in vigore fino al 13 novembre. L’Anci, attraverso il presidente Decaro, ha fatto sapere che la responsabilità non può essere scaricata solo sui sindaci anche perché la polizia locale “non è previsto che si occupi di Covid”. “Nel testo definitivo è stato tolto il riferimento esplicito ai Sindaci che c’era nella bozza, citato da Conte in conferenza stampa. Ma non si dice a chi competerebbero quelle misure: se ai Sindaci, ai Prefetti, ai Presidenti di Regione. Né con quali mezzi si possano attuare”, ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. “Per chiudere una piazza con cinque vie d’accesso servono almeno 10 agenti. Chi li ha? Poi però, dice il DPCM, bisogna consentire l’accesso agli esercizi commerciali e alle abitazioni. Come si controlla? E se la gente si sposta e si assembra nella via accanto? Inapplicabile”, ha aggiunto. In questa polemica è intervenuto il Viminale. “Col nuovo Dpcm lo Stato non abbandona i Comuni né li investe di responsabilità improprie: i primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai Prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico. Ed è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze”, ha detto il Sottosegretario all’Interno con delega agli Enti Locali, Achille Variati. “Laddove si rivelassero condizioni di urgenza, nell’arco di 24 ore si può far anche l’ordinanza di chiusura, ma è chiaro che non vanno tralasciati una serie di passaggi, non ultimo quello che, quando un provvedimento riguarda un’esercizio, va notificato”, ha aggiunto all’ANSA il Sottosegretario all’Interno con delega agli Enti Locali. “Essendo una motivazione di natura sanitaria il Prefetto non ha una capacità di emettere l’ordinanza ma di attuazione di quest’ultima. Il sindaco fa l’ordinanza e lo strumento è il Comitato di ordine e sicurezza pubblica, che supporterà, motiverà e accompagnerà il sindaco sull’opportunità di emettere il provvedimento da lui firmato”, ha precisato. Per emettere ordinanze di chiusura come quelle previste nel Dpcm “bisognerà sentire anche l’Asl, che potrà essere invitata dal Prefetto al Comitato per l’ordine pubblico, per portare tecnicamente il pensiero della sanità locale. Sicuramente verranno valutate anche le relazioni delle forze dell’ordine stilate a seguito delle loro verifiche in quei luoghi dove eventualmente dovessero verificarsi assembramenti” ha detto il Sottosegretario. cdn/AGIMEG