Oggi, 22 ottobre 2024, sono due anni, ben 730 giorni, del Governo della Premier Giorgia Meloni. “Esattamente due anni fa prestavo giuramento come presidente del Consiglio”, ha detto la premier tracciando un bilancio del suo esecutivo. “Se mi guardo indietro, penso soprattutto che non mi sono mai risparmiata ma penso anche che sono soddisfatta dei risultati e dei traguardi raggiunti per l’Italia e sono anche consapevole di quanto lavoro ci sia ancora da fare”, ha sottolineato.
“In questi due anni il governo ha lavorato instancabilmente per attuare il programma per il quale ci eravamo presentati di fronte agli italiani e sul quale abbiamo ottenuto la fiducia di molti di loro alle elezioni del 25 settembre del 2022”, ha detto. “Abbiamo avviato riforme che erano attese da decenni in questa nazione”. “Nei prossimi anni continueremo a lavorare con determinazione e con impegno per consolidare i risultati e per rispettare integralmente il patto sottoscritto con i cittadini italiani”, ha ultimato.
Ma quali sono le misure che riguardano il settore del gioco pubblico varate nell’arco di questi due anni del Governo Meloni?
Prima fra tutti l’istituzione della quarta estrazione settimanale di Lotto, SuperEnalotto e dei giochi collegati 10eLotto, Simbolotto e Superstar. Il primo concorso si è svolto il 7 luglio 2023. La finalità dell’estrazione del venerdì, in un primo momento, era quella di raccogliere fondi a favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dalle devastanti alluvioni di maggio dello scorso anno. Poi, allo scadere dell’iniziativa, previsto inizialmente per il 29 dicembre 2023, il Governo ha deciso di prorogarla per tutto il 2024, tramite il Decreto Milleproroghe approvato da entrambi i rami Parlamentari all’inizio di quest’anno. Per l’anno in corso, le maggiori entrate di tali estrazioni aggiuntive sono destinate al finanziamento del Fondo per le emergenze nazionali. Un capitolo questo della quarta estrazione settimanale che sembra essere ancora aperto. Infatti, nella Legge di Bilancio, che il Governo si prepara ad ultimare per trasmetterla poi in Parlamento, l’appuntamento del venerdì potrebbe divenire stabile.
Si passa poi al riordino del settore dei giochi online. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso aprile, dopo il via libera di entrambi i rami parlamentari, il testo parla dell’albo dei Punti Vendita Ricariche (PVR), dei costi e delle attività che possono essere svolte. Il costo all’albo sarà di 100 euro annui. Non è possibile prelevare somme dai conti né riscuotere vincite. Sarà possibile ricaricare in contanti fino a 100 euro a settimana, superata tale soglia si dovranno utilizzare strumenti elettronici di pagamento, tracciabili e sicuri. Le nuove concessioni per il gioco online avranno il costo a 7 milioni di euro. Nel testo è previsto che ogni concessionario investa ogni anno lo 0,2% dei suoi ricavi netti, per massimo 1 milione di euro, in campagne informative e di comunicazione responsabile. Al concessionario viene data la possibilità di effettuare campagne di promozione, anche utilizzando il proprio logo e diffusione di messaggi anche a fini sociali e comunque coerenti con l’esigenza di promuovere la prevenzione e il contrasto al gioco patologico. Stop alle skin visto che per un concessionario è previsto un solo sito di riferimento senza affiliati, oltre ad un’app per ogni tipologia di gioco. Sia sul sito sia sulle app sarà obbligatoria la presenza del logo del concessionario, pena la sospensione della concessione fino, in caso di reiterazione della violazione, alla decadenza. Prevista, per la tutela dei giocatori, la presenza di autolimitazione del gioco, oltre ad altre limitazioni basate sull’età ed il comportamento di gioco del giocatore stesso. Sui siti dovranno essere presenti contenuti di informazione sul gioco problematico e gli strumenti offerti per la prevenzione. Ai giocatori compariranno messaggi automatici che informeranno sulla durata delle sessioni di gioco, sui livelli di spesa e sul limite preimpostato. Nel testo anche la concessione per il gioco del Lotto.
Quello delle nuove concessioni per il gioco online è per il momento una porta ancora aperta. Infatti, il testo è al vaglio della Commissione Europea. Un parere circostanziato avanzato da Malta in qualità di Stato membro ha prolungato di un mese il periodo di stand still delle norme tecniche sulla relazione di concessione per l’esercizio e la raccolta dei giochi online, presentate dall’Italia. Lo schema di regolamento tecnico, ricordiamo, contiene le specifiche tecniche che definiscono i compiti e le funzioni e i requisiti tecnici che devono essere assicurati dal concessionario per la gestione a distanza e la raccolta dei giochi pubblici.
Nei due anni del Governo Meloni, i controlli nel settore dei giochi pubblici, volti al presidio della legalità e alla tutela dei consumatori, sono stati sempre più stringenti. Sono stati 22.576 gli esercizi controllati nel corso del 2022 nel comparto e l’indice di presidio del territorio, ossia il rapporto tra il numero di esercizi controllati e quelli censiti sui sistemi ADM, è stato pari al 22,18%. Sono stati inibiti 261 siti web privi delle
autorizzazioni previste, come riportato nel Libro Blu. Mentre nel corso del 2023 sono stati effettuati 27.000 controlli, come ha riferito Mario Lollobrigida, Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Lo scorso anno sono stati oscurati circa 500 siti di giochi e scommesse senza licenza. Sono oltre 10.000 i controlli svolti nel settore giochi dalla sola ADM nei primi sei mesi del 2024.
Ma gli interventi sul gioco pubblico da parte del Governo Meloni sembrano non essere finiti. Infatti nella Manovra 2025 dovrebbe essere inserita la proroga delle concessioni per Bingo, scommesse e slot, estendendole di ulteriori due anni. Inoltre, anche le concessioni per il gioco online, la cui scadenza era fissata per la fine del 2024, potrebbero essere prorogate di un anno, considerando che il bando di gara per il rinnovo non è ancora stato lanciato.
Rimane ancora da giocare anche la partita che riguarda il settore del gioco fisico. L’esecutivo ha più volte manifestato la volontà di voler procedere ad una riforma del comparto nella sua interezza. Tuttavia, le misure per il retail rimangono incatenate in un braccio di ferro tra Ministero dell’Economia, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e le Regioni. I nodi da sciogliere riguardano le differenze di visione sulla questione delle distanze, del numero dei punti sensibili e dell’offerta sul territorio.
L’esecutivo ha, infine, più volte espresso la volontà di voler intervenire sul divieto di pubblicità del gioco stabilito dal Decreto Dignità. “Proporremo una percentuale delle scommesse come diritto da una parte agli organizzatori e dall’altra allo sport sociale. Gli organizzatori degli eventi, anche la Serie A, producono il 19% del montante delle scommesse. Possiamo quindi ridistribuire queste risorse per la crescita della base sociale”, ha dichiarato questa estate il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi in merito all’affare assegnato sulle prospettive di riforma del calcio italiano in audizione nella Commissione Cultura del Senato. “Sulle scommesse sportive mi confronterò coi colleghi perché questo tema, che sia il ripristino della pubblicità o il riconoscimento del diritto alla scommessa degli organizzatori degli eventi, merita approfondimento e condivisione“, aveva sottolineato anche in un’intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport’. cdn/AGIMEG