“Il nostro settore è stato ed è ancora il più martoriato dalle chiusure imposte dai DPCM. Con il primo lockdown, quello di marzo, siamo stati chiusi 98 giorni, poi siamo stati nuovamente chiusi a fine ottobre e ancora non sappiamo quando potremo riaprire. Ci sono 150 mila persone a casa che non sanno il perché di questo continuo accanimento nei confronti del nostro comparto, nonostante non vi siano mai stati casi di covid all’interno delle nostre sale”. E’ quanto ha affermato Domenico Distante, Presidente Sapar, negli auguri di fine anno, riepilogando quando accaduto nel 2020 per il settore del gioco pubblico.
“Sin dalle prime chiusure abbiamo avuto contatti con le istituzioni, per cercare di capire come fronteggiare ed arginare i contagi. L’ultimo incontro è del 28 dicembre scorso, quando ci siamo confrontati con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mario Turco, con il sottosegretario al Mef, Pier Paolo Baretta, e con il direttore generale di ADM, Marcello Minenna. Con le altre associazioni, presenteremo un documento condiviso al Governo con tutte le nostre richieste. In questo 2020 – ha proseguito Distante – lo Stato a causa delle chiusure ha perso 5 miliardi di euro di entrate erariali dai giochi. Noi vogliamo riaprire quanto prima, abbiamo adottato tutti i protocolli necessari affinché le riaperture possano essere fatte in sicurezza. Il prossimo passo sarà il riordino dei giochi a livello nazionale, necessario per poter affrontare i bandi di gara. Chiederemo lo spostamento di 36 mesi di tutte le concessioni affinché le aziende possano riprendersi dalla crisi: a gennaio supereremo i sei mesi di chiusure. I lockdown rischiano di cancellare un intero settore, quello del gioco pubblico di Stato. Ora è il momento di essere uniti – ha proseguito Distante – il futuro è una grossa sfida: mi auguro che piccole e medie imprese, messe in ginocchio dalla pandemia, resistano. Il gioco lecito va salvaguardato, noi non siamo contro lo Stato, ma siamo il braccio destro dello Stato e vogliamo continuare ad esserlo. Saremo sempre a fianco delle istituzioni, augurandoci che quanto prima si possa riaprire. Siamo aziende come tutte le altre, non vogliamo essere le ultime a riaprire per colpe che non abbiamo”, ha concluso il Presidente Sapar. lp/AGIMEG