Tar Lombardia: Fasce orarie sono utili, anche se gli psichiatri dicono il contrario

Anche se ci sono psichiatri convinti che le fasce orarie non abbiano alcun effetto nella lotta alle ludopatie, “la giurisprudenza oramai unanime è tuttavia assestata nel ritenere che un’illimitata o incontrollata possibilità di accesso al gioco, accresce oggettivamente il rischio di diffusione di fenomeni di dipendenza”. Lo scrive il Tar Lombardia nella sentenza con cui respinge il ricorso intentato da una sala da gioco contro l’ordinanza con cui il Sindaco di Milano ha imposto dei limiti orari all’accensione delle slot. La sala ha provato appunto a far leva sul parere di uno psichiatra, e il Collegio parla di “acute ed articolate considerazioni contenute nel parere pro veritate reso da un celebre psichiatra”, ma poi non cambia la propria posizione. E afferma: “l’idoneità dell’atto impugnato a realizzare l’obiettivo perseguito deve essere valutata tenendo presente che la sua finalità non è quella di eliminare ogni forma di dipendenza patologica, che a ben vedere, può trovare origine in altri giochi leciti (…), ma solo quello di prevenire, contrastare e ridurre il rischio di dipendenza patologica derivante dalla frequentazione di sale da gioco o scommessa e dall’utilizzo di apparecchiature per il gioco”. Respinte tutte le altre censure, basate sul difetto di potere del Sindaco, sulla mancanza di un’adeguata istruttoria, e sul fatto che le fasce orarie finiscono con il favorire l’offerta illegale. gr/AGIMEG