Slot, Cassazione dichiara inammissibile ricorso contro sorveglianza speciale per sodalizio mafioso finalizzato all’estensione a Roma Est di attività legate al gioco d’azzardo illegale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso contro la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni tre con gli obblighi di soggiorno nel comune di residenza e di presentazione per una volta alla settimana all’autorità di p.s.. per sodalizio mafioso finalizzato all’estensione nella zona di Roma Est di attività legate al gioco d’azzardo illegale, attraverso la diffusione di slot machines non registrate. “Nell’affermare la competenza territoriale in capo al Tribunale di Roma, la
Corte di appello ha correttamente ritenuto lo spessore criminale (del ricorrente, ndr) e la rilevanza delle attività “romane”. E’ stato, in particolare, evidenziato come il radicamento della competenza presso il Tribunale di Roma discenda dall’accertata esistenza nella zona Tuscolana della Capitale di una associazione mafiosa riconducibile alla famiglia camorristica Pagnozzi, già egemone nella Valle Caudina e rappresentata a Roma da Pagnozzi Domenico che risulta aver conferito mandato al Cavaiuolo di estendere in alcuni quartieri della zona est della città l’attività del gioco d’azzardo  attraverso la distribuzione di “slot machines”. In ragione di questa stretta sinergia tra il Cavaiuolo ed il clan Pagnozzi, il primo è stato sottoposto con l’ordinanza cautelare del Gip del Tribunale di Roma del 22 dicembre 2015 alla misura della custodia in carcere per i reati di concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione aggravata. Il ricorso è manifestamente infondato e deve, di conseguenza, essere dichiarato inammissibile”. lp/AGIMEG