Siti truccati, Cassazione condanna i gestori, ma assolve i fornitori: quei giochi ancora non erano legali in Italia

Nel 2009 avevano allestito un vasto giro di giochi e scommesse online illegali, utilizzando siti truccati, la Cassazione adesso conferma le condanne per gli organizzatori del business, ma dichiara la prescrizione del reato per tre imputati, in particolare la persona che aveva fornito la piattaforma di gioco. La vicenda risale appunto a una decina di anni fa, la Polizia di Stato, Polizia Postale di Catania, la Squadra Mobile arrestarono 10 persone – 6 gli imputati odierni – che gestivano un vasto giro di giochi e scommesse, alcuni dei quali – come i casinò online – non erano ancora stati legalizzati in Italia. Il sodalizio aveva allestito una serie di siti apparentemente legali, ma che poi dirottavano le giocate su domini .com, o .net. Questo siti non avevano nemmeno a licenza di un altro Stato “non presentavano alcun collegamento con provider stranieri, ma erano stati appositamente creati e venivano gestiti dall’organizzazione” riassume adesso la Cassazione. E ancora, “gli esperti informatici sfruttavano le licenze regolari per la gestione di siti di scommesse on line creando una serie di siti paralleli, apparentemente identici a quelli autorizzati e collegati a provider aventi sede all’estero”. I siti di gioco però erano truccati, “permettevano di pilotare le partite di video poker in modo che la percentuale di carte vincenti non venisse mai fornita al giocatore e controllavano le scommesse delle partite sportive, incidendo sulla percentuale delle puntate”. Per gli organizzatori del racket – cui viene contestata anche l’associazione a delinquere – la Cassazione ha quindi confermato le condanne che vanno dai due ai quattro anni. Per altri tre imputati però è intervenuta la prescrizione, e su questa decisione ha inciso il fatto che alcuni dei giochi offerti non fossero stati legalizzati. In sostanza per la Cassazione non si può contestare l’esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa (ovvero l’art. 4 della legge 401 del 1989), ma il semplice esercizio di giuochi d’azzardo (art. 718 codice penale) che ha una disciplina meno rigorosa e quindi anche termini di prescrizione più brevi. lp/AGIMEG