Sentenza CGE su imposta unica, Fiorentino (avvocatura Stato) ad Agimeg: “Per la Corte non c’è stata discriminazione ed è giusto applicare imposta ai CTD. Nel giro di due mesi mi aspetto le prime sentenze basate su questa pronuncia”

“E’ una sentenza che non ci ha sorpreso più di tanto, anche perché l’Unione Europea non ha molte competenze su questo tipo di imposte, non sono imposte armonizzate. Quello che può esaminare la Corte in questi casi è se attraverso l’applicazione dell’imposta uno Stato comprima le libertà (come la libera prestazione di servizi e la libertà di stabilimento) che sono tutelate dal Trattato. Ma non è quello che succede in questo caso”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Sergio Fiorentino, Avvocato dello Stato che ha difeso le ragioni del MEF e del Fisco italiano di fronte alla Corte di Giustizia, nella causa sulla tassazione dei Ctd collegati a bookmaker esteri. “La Corte ha ravvisato che non c’è nessuna discriminazione ed è del tutto normale applicare regimi fiscali differenti. In Italia poi l’unica interfaccia del Fisco è il Ctd, pertanto è giusto che ci si rivolga anche a loro”. Fiorentino ricorda anche che sulla tassazione dei Ctd “era già intervenuta anche la Corte Costituzionale. E’ vero che aveva affermato che il prelievo non potesse essere applicato retroattivamente prima del 2011, ma per il resto non aveva sollevato obiezioni”. E sottolinea che nella sentenza di alcuni giorni fa, la CGE si è anche pronunciata sul ruolo che hanno i Ctd, “la Corte ha chiarito nuovamente che non sono dei semplici intermediari, ma delle imprese che a tutti gli effetti esercitano la raccolta del gioco. Per la nostra controparte, la scommessa si perfeziona all’estero e il Ctd è un soggetto che aiuta lo scommettitore a rivolgersi all’impresa estera. Noi abbiamo sempre contrastato questa tesi e mi sembra che anche sotto questo profilo la Corte ci abbia dato ragione”. Adesso, la questione torna ai giudici nazionali che dovranno applicare nelle varie cause i principi contenuti nella sentenza della CGE: “Ci sono forse 200 ricorsi in Cassazione che sono stati sospesi in attesa della pronuncia della Corte di Giustizia. Senza contare quelli pendenti di fronte alle varie Commissioni Tributarie, che magari non sono state sospesi. Tendenzialmente mi aspetto che nel giro due alcuni mesi avremo le prime sentenze” conclude. Naturalmente ci aspettiamo che la controparte provi a sollevare nuove pregiudiziali, ma se c’è da tornare alla Corte Costituzionale o alla Corte di Giustizia ci torneremo”. gr/AGIMEG