Scommesse, assolto a Bari il titolare di un CED Goldbet: “Il fatto non costituisce reato”

Il Tribunale di Bari ha assolto perché il fatto non costituisce reato il titolare di un centro collegato a Goldbet. I fatti, che si collocano in pieno regime Bando Bersani, risalgono al 2011 allorquando l’esercente, a seguito del sequestro subito, si vedeva costretto a cessare l’attività. A fronte di una richiesta del Pubblico Ministero di condanna dell’imputato a mesi quattro di reclusione, la difesa ha analizzato i profili di incompatibilità comunitaria della normativa nazionale rispetto ai principi sanciti dagli artt. 43 e 49 del Trattato UE in materia di libertà di stabilimento e prestazione di servizi. Sono stati portati all’attenzione del Giudicante gli elementi obiettivi e documentali atti a dimostrare la disapplicazione della norma penale incriminatrice nel caso di specie, in ragione della discriminazione patita dal bookmaker austriaco a causa degli effetti anticomunitari del Bando Bersani. A supportare le argomentazioni difensive, assunte dall’ufficio legale ACOGI, oltre alla copiosa giurisprudenza di merito e di legittimità versata al fascicolo dibattimentale soprattutto la nota Sentenza Costa Cifone della Corte di Giustizia Europea. Per l’ex gestore Goldbet, la vicenda processuale ha un epilogo positivo: all’assoluzione segue infatti il dissequestro dei beni ancora oggetto di sequestro e restituzione delle somme di denaro. lp/AGIMEG