“Avevamo preparato benissimo il nostro locale nel totale rispetto dei protocolli. La nostra sala scommesse è di 330 mq e abbiamo lasciato attivi solo 15 postazioni self/prenotatori larghe solo 120 cm, rinunciando ad altrettante 15 postazioni per garantire la sicurezza dei clienti”. E’ la denuncia di un esercente del settore dei giochi che, dopo aver investito ingenti somme di denaro per rispettare i protocolli imposti dal Governo, ha subito l’ennesimo stop all’attività. “Abbiamo a disposizione 4 ingressi: 2 per entrare e i due restanti per uscire; sette casse di cui ne utilizziamo solo 4 per mantenere il distanziamento sociale anche al momento del pagamento. Ci siamo muniti di un percorso all’interno del locale e cambiato le porte di ferro in vetro per poter appendere i televisori e permettere di vedere le partite dall’esterno. Insomma – conclude l’esercente -, prima di giugno abbiamo speso una marea di soldi per mettere a norma la nostra attività e ci hanno chiuso dopo soli tre mesi”. ac/AGIMEG