“Tra tante difficoltà continuiamo ad assistere le nostre imprese colpite duramente dalla pandemia. Le imprese del commercio e dei servizi sono quelle su cui maggiormente si è abbattuto il peso del Covid. Ci sono 150 mila imprese a rischio chiusura, 450 mila posti di lavoro a rischio, con 110 miliardi di euro di fatturato in meno già quest’anno. Per alcuni comparti si rischia il collasso, per non parlare di chi proprio non ha riaperto dopo il primo lockdown. La situazione è pesante e non si vedono soluzioni a breve termine. Abbiamo avanti mesi molto difficili, ci vorranno altri due anni per tornare ai livelli pre-Covid. Per le nostre imprese la priorità è lavorare, aperture e chiusure continue creano sconcerto, le imprese devono poter programmare e investire”. Lo ha detto Patrizia De Luise, Presidente Confesercenti Nazionale, nel corso dell’Assemblea annuale 2020.
“Chiediamo al Governo: era così urgente partire con il cashback e con la lotteria degli scontrini? Il 50% dei registratori di cassa non è ancora adeguato, ma non per cattiva volontà degli esercenti, ma perché gli imprenditori hanno avuto altro a cui pensare in questi mesi, come mettere in sicurezza la propria attività. Abbiamo chiesto la proroga della lotteria degli scontrini, metà rete ancora non è pronta”, ha proseguito la De Luise. “Le risorse del Recovery Fund saranno importanti per permettere la ripartenza delle imprese, ma vanno previsti interventi mirati per piccole e medie imprese, vanno garantite occupazione e ripresa dei consumi. Alcune categorie di esercizi commerciali non sono state neanche ricomprese nei Dl Ristori. Serve inoltre creare un fondo cancella-tasse per chi ha rinviato i pagamenti nei mesi più duri della pandemia”, ha concluso. cr/AGIMEG