Dalle norme sui giochi contenute nella manovra 2018, nell’anno in corso sono previste maggiori entrate per 768 milioni, con 71 milioni di euro di incremento di gettito dalle proroghe per le concessioni del bingo e delle scommesse. E’ quanto riportato nel Documento di Economia e Finanza. “Con riferimento ai sottosettori della PA, i provvedimenti adottati migliorano l’indebitamento netto delle Amministrazioni centrali. Tra le disposizioni rilevano quelle che stabiliscono l’incremento del prelievo erariale unico sugli apparecchi per il gioco d’azzardo collegati alla rete telematica, e delle riduzioni di alcuni fondi del bilancio dello Stato. Peggiorano lievemente il deficit delle Amministrazioni locali tra il 2019 e il 2021, principalmente le misure che dispongono: l’istituzione di un fondo di sola cassa destinato a finanziare investimenti degli Enti locali attraverso l’utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti, interventi in materia di sicurezza urbana e lo stanziamento di risorse per la ricostruzione dei comuni colpiti dal sisma del 21 agosto 2017”. “Per limitare il fenomeno dei disturbi da gioco d’azzardo è stato imposto il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, con qualsiasi mezzo effettuata, relativa a giochi e scommesse con vincite in denaro, stabilendo opportune misure sanzionatorie in caso di violazione”, prosegue il documento. Per quanto riguarda i risultati del 2018, “lo scostamento negativo delle imposte indirette è imputabile a una generalizzata flessione di tutte le principali voci d’imposta (imposta di bollo, imposta sulle successioni e donazioni, imposta sull’energia elettrica e addizionale, imposta unica sui giochi, PREU). Al contrario, l’IVA risulta in linea con le previsioni (+54 milioni; +0,04 per cento), a fronte dell’effetto combinato delle maggiori entrate derivanti dalla componente scambi interni (+312 milioni) e del risultato negativo dell’IVA sulle importazioni (-258 milioni)”. Per quanto concerne le entrate tributarie, “il maggior gettito registrato nella categoria Lotto, lotterie ed attività di gioco (+423 milioni) è ascrivibile sia ai maggiori introiti relativi al gioco del Lotto e Superenalotto (+209 milioni), sia all’aumento delle altre entrate rientranti nella categoria, tra le quali è ricompreso il prelievo unico erariale sugli apparecchi di gioco (+28 milioni)”. Invece, per gli incassi “favorevole l’andamento del gettito per le imposte comprese nella categoria del Lotto, lotterie ed altre attività di gioco (+48 milioni), mentre quello relativo ai Monopoli ha registrato minori riscossioni per 13 milioni”. “Per le altre entrate, per l’anno 2019, – prosegue il DEF – le misure della legge di bilancio determinano minori incassi stimati complessivamente per 1.758 milioni, principalmente come conseguenza delle disposizioni che ridefiniscono le modalità di realizzazione del concorso al contenimento dei saldi di finanza pubblica da parte delle Regioni a statuto ordinario (-2.496 milioni). Quanto alle maggiori entrate, i principali effetti sono dovuti alla previsione dei versamenti all’entrata del bilancio dello Stato per la parziale dotazione del Fondo di ristoro per i risparmiatori danneggiati dalle recenti crisi bancarie (+500 milioni) e per i rinnovi contrattuali (+140 milioni), nonché a incrementi di gettito (+71 milioni) in relazione alle proroghe delle concessioni per il gioco del bingo e delle scommesse ippiche e sportive”. Per gli incassi 2019, “per le imposte indirette si ipotizza un andamento favorevole rispetto al 2018 (+2.541 milioni), in particolare per la categoria degli Affari, a seguito dell’andamento positivo di gettito previsto sia per le altre imposte rientranti nella categoria (+2.074 milioni), sia per l’IVA (+845 milioni), nonché dall’incremento degli incassi stimati per le imposte sui Monopoli (+195 milioni) e sul Lotto e lotterie (+390 milioni)”. Per quanto concerne gli interventi fiscali della Legge di Bilancio per il 2019 e del Decreto Fiscale e le misure di semplificazione fiscale: “revisione della tassazione sui giochi: viene disposto l’incremento, a decorrere dal 1° gennaio 2019, dell’1,35 per cento e dell’1,25 per cento delle aliquote del prelievo erariale unico (PREU) applicabili, rispettivamente, agli apparecchi cd new slot e videolottery. Inoltre è aumentata l’aliquota dell’imposta unica sui giochi a distanza (dal 20 al 25 per cento del margine lordo, ossia della differenza fra raccolta e premi restituiti ai giocatori), sulle scommesse a quota fissa su rete fisica (dal 18 al 20 per cento) e a distanza (dal 22 al 24 per cento) e sulle scommesse simulate (dal 20 al 22 per cento)”. Il DEF evidenzia che, dalle norme sui giochi contenute nella manovra 2018, sono previste maggiori entrate per 768 milioni nel 2019 e per 695 milioni sia nel 2020 sia nel 2021. Inoltre dalle norme sui giochi contenute nel Decretone su reddito di cittadinanza e quota 100, sono previste maggiori entrate per 407 milioni di euro nel 2019, 377 milioni nel 2020 e 356 milioni nel 2021. Per quanto concerne le disposizioni in materia di giochi, ed in particolare il recupero maggiorazione acconti PREU 2019 sono previsti 70 milioni nel 2020. cdn/AGIMEG