“Le imprese sono stremate e non possono aspettare un altro mese. Se si parla di nuove chiusure è perché le restrizioni alle imprese non bastano a contenere l’epidemia, oltre a essere una soluzione insostenibile per l’economia”. Sono le parole della presidente di COnfesercenti, Patrizia De Luise, in un’intervista a ‘Il Tirreno’. “Dobbiamo puntare con maggior forza sul vaccino: il governo deve spostare la sua azione dai decreti di chiusura all’organizzazione di una campagna vaccinale a tappeto che permetta all’economia di normalizzarsi. Voglio specificare che gli aiuti, comunque, devono essere considerati tali e non elemosine. Finora le nostre imprese hanno avuto sostegni che sono bastati per alcuni mesi. Mentre, invece, i nostri imprenditori fronteggiano una crisi che dura da un anno. E anche se a periodi hanno riaperto non hanno mai lavorato a pieno ritmo. Abbiamo avuto aiuti una tantum, uguali per tutti e non calcolati sulle perdite, come i 600 euro. Poi un contributo a fondo perduto e i finanziamenti garantiti dallo Stato su cui le banche hanno risposto in maniera diversa (anche pensando di utilizzare questi soldi per chiudere gli scoperti che le nostre aziende avevano prima del Covid). Sostegni che, in ogni caso, ci hanno garantito ossigeno momentaneo ma non per fronteggiare una situazione che va avanti da un anno. Chiediamo uno stralcio o una riduzione proporzionale alle perdite rispetto alle tasse e ai contributi che dobbiamo pagare all’Inps perché al momento in cui ripartiremo i bilanci delle nostre aziende non saranno così floridi, come se in questo anno di pandemia non fosse accaduto nulla. E le nostre aziende devono essere pronte e in salute alla ripartenza”. ac/AGIMEG