De Bertoldi (FdI): “Approccio ideologico sul gioco ha creato più danni al comparto che contribuito alla lotta alla ludopatia”

“Sul tema del gioco va fatta una premessa: i danni maggiori che il sistema ha avuto sul fronte della ludopatia e su quello imprenditoriale sono dovuti ad un approccio di tipo ideologico sul tema. Ad inizio legislatura la maggioranza gialloverde si scagliò contro il gioco impedendo la pubblicità ed aumentando il Preu, azioni che non sono servite né nella lotta alla ludopatia né sul lato delle imprese italiane. Anzi, ha avuto come conseguenza che gli operatori italiani sono stati messi fuori mercato rispetto a player stranieri“. E’ quanto ha dichiarato Andrea De Bertoldi, Senatore FdI Segretario Commissione Finanze e Tesoro e Segretario Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico,  nel corso del webinar “Il gioco pubblico alla sfida dell’innovazione. L’evoluzione dell’industria e il potenziale della trasformazione digitale” curato dal team dell’Istituto per la Competitività (I­Com).

“La digitalizzazione e il gioco online hanno permesso di dare maggiore resilienza al comparto nei momenti di crisi, sotto pandemia. Gli operatori di gioco sono stati tra i più colpiti da chiusure assurde. Oggi il gioco online e la digitalizzazione sono una frontiera che non si può fermare, ma che ha anche problematicità, in quanto fornisce maggiori opportunità alla criminalità. Sull’online il controllo sugli utenti è più difficile. E’ una criticità che va risolta. Ma ciò che è più urgente è la riforma del settore, auspichiamo arrivi entro la fine della legislatura.

La riforma dovrà uniformare le regole, mettendo ordine tra gioco fisico e online, tra leggi regionali e regolamenti comunali, ma anche prevedere la formazione degli operatori del gioco, puntare a dare un valore del gioco inteso come intrattenimento e non come azzardo, magari limitando le puntate e la grandezza delle vincite, che se troppo alte spronano l’azzardo. Tutto ciò sarebbe una risposta alle ludopatie. Serve inoltre creare un registro nazionale degli operatori e contemporaneamente una banca dati collegata con Asl e Serd per contrastare le patologie legate al gioco”, ha concluso De Bertoldi. cr/AGIMEG