DIA, Relazione al Parlamento: “Scommesse e giochi online illegali “appoggiate” a Malta, Regno Unito, Svizzera e Canada”

Malta, Regno Unito, ma anche Svizzera e Canada. Sono diversi i Paesi dove la criminalità organizzata italiana ha interessi o collegamenti per il settore delle scommesse e giochi online. E’ quanto si legge nella Relazione al Parlamento della DIA (Direzione Investigativa Antimafia). Ecco tutte le operazioni divise per Paesi riportate nel rapporto:

“Un altro settore di interesse della criminalità organizzata italiana, con risvolti sovranazionali, è quello delle scommesse e dei giochi online illegali, gestiti attraverso dei reticoli societari facenti capo a Paesi a fiscalità privilegiata. A questa modernizzazione dei business corrisponde l’impiego di nuove tecnologie e l’uso di innovativi strumenti, come quello della moneta virtuali (innanzitutto il sistema Bitcoin), per rendere non tracciabili le transazioni ed ottenere un immediato trasferimento dei valori”.

Malta

“Le attività portate a termine negli ultimi anni evidenziano una proliferazione delle attività di scommesse illegali. Imprenditori e prestanome, infatti, per eludere la normativa fiscale italiana, hanno sfruttato il principio della libertà di stabilimento, costituendo società di gioco nel territorio maltese, ma di fatto svolgendo la propria attività sul territorio nazionale. Un modus operandi sfruttato anche dalle organizzazioni mafiose. In data 14 novembre 2018, sono state concluse contemporaneamente tre attività investigative della DDA di Reggio Calabria, Catania e Bari, rispettivamente denominate “Galassia” (il Centro Operativo DIA e la Guardia di finanza hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto, emesso nei confronti di 18 persone, alcuni dei quali in territorio estero, con il contestuale sequestro di un ingente patrimonio composto da 15 società italiane e 23 estere, operanti nel settore dei giochi e delle scommesse, 24 immobili, 7 automezzi, 33 siti nazionali e internazionali di gambling online ed innumerevoli quote societarie e conti correnti nazionali ed esteri, per un valore complessivo stimato in oltre 700 milioni di euro, ndr), “Revolutionbet – Gaming online” (La Polizia di Stato ha eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti di 13 persone, responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, truffa aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, ndr) e “Scommessa” (la Guardia di finanza ha eseguito l’OCCC nei confronti di 22 soggetti, responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, esercizio abusivo del gioco delle scommesse, raccolta abusiva di scommesse per via telematica, trasferimento fraudolento di valori, ndr), che hanno disvelato, in parallelo, l’interesse delle varie mafie nel lucroso comparto dei giochi online, con la costituzione di una rete di società operanti tra l’Italia, Malta, la Romania, Curacao e le Isole Vergini. A fattor comune, le citate operazioni hanno accertato un’attività di riciclaggio, nell’ambito del settore del gioco e delle scommesse, posto in essere dalla ‘ndrangheta reggina e crotonese, da Cosa nostra della Sicilia Orientale, dalla criminalità pugliese, nonché da referenti di organizzazioni criminali operanti nel territorio di Napoli e provincia. Tra le diverse organizzazioni mafiose, la ‘ndrangheta è senza dubbio quella che appare più all’avanguardia nello sfruttare le opportunità offerte dal settore delle scommesse illegali, come dimostrano le varie operazioni condotte negli ultimi anni. L’estrema vicinanza geografica tra l’isola di Malta e la Sicilia avrebbe favorito, in passato, anche la fuga di latitanti mafiosi verso quel Paese”.

Regno Unito

Nel “mese di novembre 2018 si è conclusa, nell’ambito dell’operazione “Galassia”, un’ampia azione investigativa condotta dalla DDA di Reggio Calabria, Bari e Catania, facendo luce, tra l’altro, sull’interesse delle varie mafie nel lucroso comparto dei giochi online, che ha interessato vari paesi europei. Le operazioni hanno accertato che anche nel Regno Unito erano dislocate società cartiere, che hanno consentito l’immissione nel circuito legale di denaro attraverso nuovi meccanismi di riciclaggio”.

Svizzera

Non mancano gli “interessi di personaggi criminali siciliani nel settore delle scommesse online, come riportato alla luce dall’indagine “Revolutionbet – Gaming online”, attraverso la quale sono stati disvelati meccanismi di riciclaggio del denaro, immesso nel circuito legale mediante società cartiere estere, dislocate in diverse nazioni tra cui la Svizzera. L’operazione, eseguita tra il 14 ed il 21 novembre 2018 nelle province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e Caltanissetta, ha portato all’arresto di diversi esponenti mafiosi catanesi, responsabili di associazione mafiosa, truffa aggravata, esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa e trasferimento fraudolento di valori. Sono state, altresì, sequestrate numerose agenzie e sale scommesse”.

Romania

“Un collegamento di alcuni sodalizi mafiosi, non solo calabresi ma anche pugliesi, con questo territorio è emerso, a novembre 2018, in un ampio contesto investigativo rivolto al settore dei giochi, approfondito nella parte dedicata a Malta. Qui si anticipa che gruppi di criminalità organizzata di quelle regioni, avvalendosi di società e server attestati anche in Romania, avevano esercitato abusivamente l’attività del gioco e delle scommesse sul territorio nazionale, così riciclando ingenti proventi illeciti”.

Canada

“A Montreal sarebbe attiva Cosa Nostra canadese, una realtà criminale autonoma rispetto a quella siciliana. Nel tempo, l’organizzazione avrebbe raggiunto un ruolo di coordinamento e controllo di varie attività illecite, fra le quali il traffico di stupefacenti, l’usura, le estorsioni, il gioco d’azzardo, nonché l’infiltrazioni negli appalti pubblici. Nel comprensorio di Toronto sarebbero, invece, operativi i sodalizi di origine calabrese, con le prime cellule di ‘ndrangheta che si sarebbero stanziate a partire dagli anni ’70. Nel 1990, sarebbero poi divenuti evidenti i collegamenti operativi tra le cosche calabresi e gli omologhi sodalizi stanziati a Toronto. Quest’ultimi avrebbero focalizzato i propri interessi nel gioco d’azzardo, nell’usura, nelle estorsioni nei confronti della locale comunità italiana avviando, con i conseguenti ricavi, esercizi commerciali sia a Toronto sia a Woodbridge”. lp/AGIMEG