McArthur (Chief Executive Gambling Commission): “Spesa nel gioco online aumentata del 58% in cinque anni, ma giocatori problematici in calo. Minori e soggetti vulnerabili devono essere maggiormente protetti dai messaggi pubblicitari”

Quali sono le priorità attuali e le questioni che qualsiasi operatore di gioco d’azzardo in Gran Bretagna deve conoscere? Quali le opportunità per il settore? E’ quanto si è chiesto Neil McArthur, Chief Executive della Gambling Commission, nel corso del Gaming Compliance Forum di Malta. Prima della legislazione del 2014, solo il 15% del mercato online era utilizzato dai consumatori Uk. Nel 2014 il mandato della Gambling Commission è stato esteso al fine di garantire che i consumatori in Gran Bretagna fossero protetti. “Dalla fine del 2014 abbiamo regolamentato tutte le scommesse rivolte ai consumatori britannici, indipendentemente dalla sede dell’operatore. Come chiarito dalla nota esplicativa della legge, ‘un operatore avrà bisogno di una licenza della Gambling Commission se le sue strutture per il gioco d’azzardo sono utilizzate in Gran Bretagna e l’operatore sa, o dovrebbe sapere, che le strutture vengono utilizzate o probabilmente verranno utilizzate in Gran Bretagna. Se l’operatore non ottiene una licenza di gioco a distanza, commetterà un reato’. Lo scorso anno è stato intrapreso dalla GC un enorme lavoro tematico, coinvolgendo 123 operatori di casinò online (su un totale di 189 che hanno ottenuto la licenza) per esaminare gli standard di conformità. A seguito di tale lavoro a 45 operatori di casinò online è stato chiesto di presentare un piano d’azione per elevare gli standard, altri 14 operatori di casinò online sono stati oggetto di indagini sull’applicazione, a seguito delle quali 7 operatori hanno pagato 18 milioni di sterline in sanzioni, 5 operatori hanno consegnato le loro licenze, 3 l’hanno ceduta e altre indagini sono ancora in corso. È deludente notare – sottolinea McArthur, che attualmente 24 dei 45 operatori che hanno dovuto presentare piani d’azione hanno sede qui. Lo stesso vale per 5 dei 7 operatori che hanno dovuto pagare penalità e 3 di quelli che hanno ceduto le licenze”.
Molto è cambiato in cinque anni nel settore del gioco, non da ultimo la crescita dell’azzardo online a seguito dello sviluppo della tecnologia e del modo in cui le aziende di gioco hanno sfruttato il potenziale offerto. “Dall’anno 2014/15 la spesa online è aumentato del 58%: i giocatori d’azzardo online che usano i loro telefoni cellulari sono raddoppiati negli ultimi quattro anni. Ciò significa che il 44% di 10,5 milioni di consumatori ora gioca d’azzardo sul proprio telefono. Gli operatori con sede a Malta rappresentano ora oltre il 30% della spesa online, ovvero circa un ottavo dell’intero mercato regolamentato Uk. La grande diffusione del gioco comporta anche rischi potenziali, sottolinea McArthur. Il 47% degli adulti ha giocato d’azzardo nelle ultime 4 settimane. Il 20,6% aveva scommesso online, contro il 18,4% dell’anno scorso. Il problema del gioco d’azzardo interessa solamente lo 0,5% della popolazione, stabile rispetto allo scorso anno, il gioco problematico riguarda invece l’1,1% (in discesa rispetto all’1,7% dell’anno precedente)”. Per limitare i rischi connessi all’azzardo, la Gambling Commission chiede agli operatori di rafforzare l’interazione con i clienti per valutare eventuali profili di rischio e porvi rimedio. Per quanto riguarda la pubblicità, “permangono preoccupazioni pubbliche riguardo al livello della pubblicità dei giochi nei media e online. Abbiamo accolto con favore l’annuncio da parte dell’industria del gioco del divieto di pubblicizzare le scommesse nel corso di un evento sportivo. Una valutazione efficace deve sottolineare tutte le attività volte a elevare gli standard per i consumatori. Senza valutazione, vengono sprecate risorse che potrebbero altrimenti essere utilizzate per prevenire danni e rendere il gioco più equo e più sicuro per i consumatori. Operatori e regolatore devono concentrarsi sul risultato che vogliono raggiungere. Come Gambling Commission nei prossimi mesi affronteremo le sfide poste dall’utilizzo di carte di credito per puntare, raccoglieremo ulteriori dati sul gioco online per valutare eventuali restrizioni sul gioco via internet e miriamo a incoraggiare la collaborazione tra gli operatori per elevare gli standard”.
“Nei giorni scorsi – ha proseguito McArthur – ho incontrato l’autorità di gioco di Malta. Abbiamo sempre collaborato con altri regolatori, ma poiché il mercato del gioco d’azzardo diventa di carattere più globale, questo lavoro è diventato sempre più importante. La nostra relazione con l’MGA è quindi una parte vitale del nostro lavoro. La MGA condivide le nostre preoccupazioni sulla necessità di elevare gli standard. Stiamo infine aspettando i risultati del principale rapporto di ricerca che Gamble Aware ha commissionato sulla pubblicità del gioco d’azzardo e sui suoi effetti su bambini, giovani e adulti vulnerabili. Abbiamo, tuttavia, il rapporto intermedio che dimostra come la spesa pubblicitaria è aumentata negli ultimi anni e che i soggetti più a rischio sono esposti a livelli significativi di annunci di gioco online, anche tramite i social media. Questo ci riguarda, riguarda i nostri esperti dell’Advisory Board for Safer Gambling. La ricerca ha trovato pochissime prove del fatto che la tecnologia pubblicitaria venga utilizzata per indirizzare proattivamente le pubblicità lontano da loro. Bisogna invece utilizzare meglio la tecnologia per ridurre al minimo il rischio di esposizione dei contenuti pubblicitari del gioco d’azzardo nei confronti di minori e soggetti vulnerabili. La Gambling Commission chiarisce che, sebbene siano stati compiuti progressi nella regolamentazione del mercato online dal 2014, è necessario fare molto di più per innalzare gli standard e più rapidamente”, ha concluso il Chief Executive della Gambling Commission. cr/AGIMEG