Nel primo semestre 2020 la spesa nei punti fisici di scommesse sportive, ippiche e virtuali – a causa del lockdown seguito all’emergenza coronavirus tra marzo e giugno – è crollata del 44,5%, passando dai 620 milioni di euro del periodo gennaio-giugno 2019 ai 344 milioni dello stesso periodo 2020. Le scommesse sportive, complice la chiusura dei negozi e l’assenza dei campionati nazionali, hanno perso il 41,1% attestandosi a 252 milioni contro i 427 milioni del primo semestre 2019. A risentirne ancora di più l’ippica: le scommesse ippiche in agenzia hanno perso il 58,3% attestandosi a 14,4 milioni, mentre l’ippica nazionale è diminuita del 61,7% a 8,4 milioni. Dimezzate anche le scommesse virtuali (-49,3%), su cui tra inizio anno e fine giugno sono stati spesi 68,8 milioni.
Complessivamente, tuttavia, i giochi online e scommesse sia fisiche sia online, nel primo semestre di quest’anno, hanno perso “solo” il 3,2% della spesa (da 1,49 miliardi del 2019 a 1,44 miliardi del 2020), merito soprattutto dell’ottimo andamento del gioco online, che è cresciuto del 26%, passando da 876,6 milioni di euro del primo semestre 2019 a 1,1 miliardi dello stesso periodo 2020. Nel dettaglio, la metà della spesa arriva dai casinò games, che hanno superato 556 milioni di euro (+37% sul 2019), ma spicca sia il +76,7% per il poker a torneo (73,9 milioni di euro) sia il +52,2% del poker cash (a 47,1 milioni). La spesa nel bingo online è invece cresciuta del 57,5% a 28,3 milioni, mentre le scommesse sportive perdono lo 0,9% attestandosi a 350,2 milioni. Ippica online a due facce: se le scommesse ippiche nazionali perdono il 29% (attestandosi a 1,9 milioni), le scommesse ippiche d’agenzia guadagnano il 54,6% (9,3 milioni). La migliore performance è stata registrata dalle scommesse virtuali, che sono passate dai 13,2 milioni di spesa del primo semestre 2019 ai 33,5 milioni dell’analogo semestre 2020 (+152,7%). In calo invece il betting exchange, che ha perso il 18,6% con una spesa di 3,7 milioni. cr/AGIMEG