“In un periodo in cui la parola ‘riforme’ è centrale, ciò che la Corte auspica è che, nell’ambizioso quanto necessario proicesso di
cambiamento, vengano valorizzate le potenzialità derivanti dal suo ruolo magistrale, dall’articolazione del territorio e, soprattutto, dall’unicità dell’esperienza in materia di finanza pubblica e degli equilibri di bilancio, ampiamente riconosciute anche a livello internazionale”. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si sta svolgendo a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche dello Stato. “In un tale quadro” ha proseguito Squitieri, “ritengo ormai siano maturi i tempi per giungere a una definizione unitaria del danno da finanza pubblica, anche nella sua dimensione europea”. E quindi Squitieri ha auspicato “la ridefinizione, a fini deflattivi, delle tipologie di rito esperibili dinnanzi alla Corte dei Conti, quale quella del cosiddetto ‘giudizio monitorio’. Ciò contribuirebbe a realizzare, ancor più compiutamente, quelle finalità di “accelerazione dei giudizi” e di garanzia “dell’incameramento certo e immediato” di somme risarcitorie che indussero il Giudice delle leggi – la Corte Costituzionale, NdR – a confermare la piena legittimità costituzionale della definizione abbreviata dei gravami prevista dalla legge n° 266/2005″. Il riferimento è alla sanatoria dei contenziosi contabili prevista dalla Finanziaria 2006, la procedura che consente a determinati soggetti condannati in primo grado di chiedere una riduzione della sanzione in appello, offrendosi però di pagare immediatamente l’importo. Della procedura hanno beneficiato anche alcuni concessionari degli apparecchi da intrattenimento – che hanno aderito quando i termini della sanatoria prevista dal decreto Imu, comunque ricalcata su quella della
Finanziaria, erano scaduti – per chiudere la vicenda delle maxipenali. “Lungo la stessa direttrice” ha detto ancora Squitieri, “una completa rivisitazione del regolamento di procedura dei giudizi che si svolgono dinnanzi alla Corte dei Conti permetterebbe di ovviare alle lacune della relativa disciplina – attualmente elaborate attraverso elaborazioni pretorie – con conseguente maggiore certezza obiettiva anche del diritto processuale”. gr/AGIMEG