Il Coronavirus potrebbe costare al settore al settore dei giochi fino all’8% dei ricavi nel 2020. E’ il risultato a cui arriva un noto istituto di ricerca, secondo cui si tratterebbe della seconda volta in 20 anni in cui il mercato del gioco registra una battuta d’arresto. Alcuni mercati in realtà – come quello dei casinò di Macao, o delle lotterie in Cina – hanno già avuto delle ripercussioni, ben più pesanti di quelli che si ebbero con l’epidemia di Sars del 2002-2003. All’epoca il mercato del gioco di Cina e amministrazioni autonome aveva una rilevanza assai minore, rappresentava solo il 3,5% di quello mondiale, e complessivamente valeva 9 miliardi di dollari in termini di ricavi. Oggi ha toccato i 71 miliardi, e vale il 16% di quello mondiale. Basterebbe questo dato per capire che il bilancio cinese peserà pesantemente su quello totale. Ma poi bisognerà anche vedere se gli altri Paesi saranno in grado di arginare la diffusione del virus. Se l’epidemia non si espandesse oltre i paesi attualmente colpiti – oltre alla Cina, sono la Corea del Sud, Hong Kong, il Giappone, la Malaysia, e ovviamente l’Italia – secondo il report il mercato mondiale tornerà ai livelli del 2018 (452 miliardi di dollari). Stando alle previsioni avrebbe dovuto raggiungere i 475 miliardi, quindi registrerà uno scarto del 4,8%. Ma se il Coronavirus colpirà anche gli altri Paesi, si dovrà metter in conto un’ulteriore contrazione del 3%, il mercato globale del gioco si attesterà infatti tra i 430 e i 440 miliardi. Per l’istituto di ricerca tuttavia, il gioco online potrebbe paradossalmente beneficiare del virus, la sua quota di mercato potrebbe passare dal 13,4 al 14,7% nel corso del 2020, superando addirittura il 15% nella seconda parte dell’anno. Ma comunque questo segmento dovrà fare i conti con alcuni fattori, a iniziare dalla cancellazione degli eventi sportivi di maggior rilievo. lp/AGIMEG