Convention Mir “Il settore deve utilizzare la politica e non il contrario”

Mallardo (Resp. Organ.vo Mir) “Imporre a banche ed istituti assicurativi un più facile accesso al credito per le piccole e medie aziende di gioco”

Si è svolta questa mattina a Caserta, la convention del Mir Movimento Moderati in Rivoluzione. L’evento è stata l’occasione per presentare gli obiettivi del nuovo partito, oltre al presidente Giampiero Samorì ed al candidato per il Senato, Raffaele Palmieri. Presente sul tavolo dei relatori anche Gianfranco Mallardo, responsabile organizzativo del Mir. Ad aprire i lavori Fabio Felici, direttore di Agimeg e moderatore del convegno che ha fatto una panoramica del mercato dei giochi, sottolineando come “nel 2012, per la prima volta, la spesa degli italiani abbia registrato un calo. Segno di una crisi che si sta insinuando anche in questo settore e sintomo che bisogna fare qualcosa prima di vedere veramente a rischio quasi 200 mila posti di lavoro”. “Una delle problematiche più gravi che si trovano a dover affrontare in questo momento le aziende italiane – ha dichiarato Mallardo – è sicuramente il problema dell’accesso al credito. In Italia è crisi in tutti i settori, ma nel gioco è ancora più evidente perché c’è un pregiudizio di fondo verso questo mercato, sia da parte delle  banche sia dalle compagnie assicuratrici. Anche per partecipare alla gara delle 2000 nuove agenzie, si sono presentate diverse problematiche per cercare di far fronte ai costi richiesti. Spesso siamo stati costretti a rivolgerci a compagnie estere ma alcune volte non danno le garanzie giuste. Oggi siamo qui per sponsorizzare il movimento perché Samorì essendo un banchiere e conoscendo tutte le problematiche, vorrebbe fare una banca pubblica ed una compagnia assicurativa che possa legare tutte le imprese e garantisca l’accesso al credito. Oggi abbiamo l’opportunità non di essere spettatori ma di fare le cose come attori protagonisti”.

 

Palmieri (candidato Senato del Mir) “I grandi operatori di gioco stanno schiacciando le piccole aziende”

Raffaele Palmieri, presidente del Sicon e candidato per il Senato del Mir ha illustrato durante la convention a Caserta gli impegni più urgenti che porterà al Parlamento. “Il primo sarà quello di portare avanti l’identità di questo settore. Rappresentiamo tutta la rete della filiera di mezzo. Ci sono i “big player”, ovvero le grandi concessionarie, poi gli esercenti e infine i piccoli e medi imprenditori, quelli che fanno l’economia reale. I grandi player sono soggetti finanziari, sono in mano a banche, fondi e disprezzano il lavoro che facciamo noi sul territorio. Sono otto anni che combattiamo e tutto ciò che abbiamo ottenuto è stato possibile con la nostra forza. Trent’anni fa era tutto illegale, oggi grazie all’opera di Aams e dei concessionari sul territorio, il fenomeno dell’illecito è stato limitato. Purtroppo ci battiamo ancora contro la concorrenza sleale del mondo parallelo alla raccolta legale e quella dei big player. Ci sono settori che non hanno più la forza per la sussistenza economica, anche perché fino ad oggi per la politica dai giochi deve arrivare qualsiasi tipo di finanziamento. Io vorrei fare un’altra proposta. Chiederemo che almeno il 50% di quello che producono le aziende del gioco rimanga all’interno delle regioni per aiutare lo sviluppo delle aziende stesse. Questo sarà il mio primo impegno. E anche il Mir ha come obiettivi di cambiare certe situazioni. Questa è l’occasione perché il settore utilizzi la politica e non il contrario. È la prima volta che un movimento politico si avvicina al nostro settore. Rappresentiamo un’attività produttiva, un eccellenza nel sud. Vogliamo prospettive per il futuro”. Ed a proposito di futuro, Palmieri si è soffermato anche sul grave momento che sta vivendo l’ippica italiana, settore che rischia di morire se non arriveranno aiuti concreti. “Stamattina a Napoli c’è stato l’ennesimo blocco degli ippici sulla Tangenziale. Quello ippico è un settore che vive una profonda crisi e che è stato preso in giro dalla politica. Ippodromi come quelli di Milano e Napoli chiudono dopo 80 anni di storia. Subito dopo le elezioni presenterò una proposta per salvare posti di lavoro nel settore ippico”. E sulla possibilità di mettere nuove tasse sui giochi, Palmieri ha ribadito: “Nuove tasse sì, ma solo su nuovi giochi, non da quelli che già ci sono”.

 

Samorì (Pres. Mir) “Le piccole imprese sono la prima linea per il contrasto all’illegalità ed al gioco compulsivo”

Comincio a pensare che avremo risultati superiori alle aspettative. La gente è stanca di chi fa campagna elettorale senza dire niente A chiudere i lavori della convention del Mir che si è svolta questa mattina a Caserta è stato il presidente Giampiero Samorì: “Stiamo perdendo l’eccellenza italiana in tutti i settori. È tempo di intervenire. Prima di tutto dobbiamo riattivare il mercato del credito. Senza l’accesso al credito, le piccole e medie imprese vanno fallite. Dobbiamo costituire una banca pubblica. La Germania prende i soldi della Bce a tasso agevolato e finanzia famiglie e imprese. Noi apriremo uno sportello per ogni regione, offrendo tassi compatibili con gli utili delle aziende. Bisogna però fare in fretta. Contro un costo per ora lavorata più alta di tutta Europa, abbiamo i redditi più bassi del vecchio continente. Dobbiamo detassare i redditi dai 1500 euro in giù almeno del 10%. In un momento di crisi straordinario, c’è bisogno di interventi straordinari”. Ma come si può andare avanti se politica e media demonizzano il settore dei giochi? “Il gioco esiste da sempre – ha continuato Samorì – e non va assolutamente criminalizzato chi lo pratica ma nemmeno chi lo offre. Il gioco è una delle esplicazioni fisiologiche delle persone. Punti di fuga dalla quotidianità”. E cosa si può fare per aiutare questo settore? “Dobbiamo credere in una fiscalità compatibile con gli investimenti. Che non costringa le aziende ad esasperare i fatturati. Altrimenti si fa un lavoro antisociale.  Noi come Mir ci impegneremo nella tutela di queste imprese che sono ogni giorno in prima linea per il contrasto all’illegalità e nella prevenzioni dei fenomeni di compulsivi”. sb/AGIMEG