“Ci troviamo in una fase difficile della storia repubblicana dal punto di visto sanitaria, economico e sociale. C’è un disagio diffuso in tanti operatori economici, dobbiamo tenere conto di queste circostanze, ma tanto più conteniamo il contagio, tanto più garantiremo alle imprese di poter ripartire”. Lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, intervenuto all’Assemblea annuale FIPE 2020. “Per questo abbiamo lavorato con i nostri esperti per mettere a punto un monitoraggio su parametri articolati e scientifici che ci consentano interventi mirati, con misure restrittive limitate nel tempo e basate sull’effettivo livello di rischio sui territori. Sono misure adottate per limitare al massimo il contagio. Il Governo si è attivato immediatamente per mitigare le conseguenze economiche delle restrizioni con il Decreto Ristori ed il Ristori bis – ha proseguito Conte – attraverso contribuiti a fondo perduto, crediti di imposta per affitti commerciali, cancellazione della seconda rata Imu e la sospensione degli adempimenti tributari per le attività nelle zone rosse e arancioni. Aggiungiamo da questa settimana un contributo a fondo perduto per l’acquisto prodotti 100% made in Italy nella ristorazione, con 600 milioni di euro aggiuntivi. Inoltre da oggi le attività commerciali in 29 centri storici italiani che hanno subito una riduzione del fatturato di due terzi possono chiedere un ulteriore contributo a fondo perduto erogato dall’ Agenzia delle Entrate”.
“Siamo consapevoli che l’impegno finanziario deve essere prolungato nel tempo a causa della gravità della crisi, come governo sappiamo che si stanno creando nuove disuguaglianze sociali. Ci sono categorie in forte emergenza e sofferenza perchè l’impatto della pandemia interessa in modo particolare coloro che non hanno un reddito fisso, come le partite Iva, i professionisti e i piccoli imprenditori, che gestiscono costi fissi elevati. Il 60% del totale delle attività dei ristoratori è in affitto, voce che rappresenta un costo importante e gravoso per chi opera nelle aree più esposte alla crisi. Per questo pensiamo a schemi di incentivazione fiscale che possano permettere una riduzione dei costi sostenuti per le locazioni. Quanto fatto finora non è certo sufficiente ma in una fase così complessa non dobbiamo rinunciare a proiettare il nostro sguardo verso il futuro. Il nostro Paese ha dimostrato punti di forza, come l’impegno quotidiano dei ristoratori: dietro ogni bar e ristorante ci sono professionalità e passioni da tutelare e valorizzare, ogni attività produce benefici per tutto il territorio circostante. Il settore dei servizi è un pilastro economico e vale il 70% dell’occupazione italiana, il commercio e turismo occupano 5 milioni di lavoratori. Tra i punti di debolezza invece ci sono carenze strutturali, come i lunghi tempi della burocrazia e un sistema tributario che attende una riforma per poter realizzare un fisco equo e trasparente, tutte criticità nell’agenda del Governo, ma il sostegno finanziario proseguirà anche nel 2021”.
Per il Premier Conte “un settore così strategico merita una risposta politica strategica, serve creare un corpus normativo in cui tutte le imprese possano avere un decalogo dei diritti per poter svolgere la propria attività di impresa in modo snello. La disponibilità di un vaccino è condizione fondamentale per costruire una società nuova e per una piena ripresa economica. Dopo l’adozione dei protocolli che i pubblici esercizi hanno rispettato puntualmente in modo rigoroso, come settore siete rimasti delusi dalle nuove norme restrittive, ma ci rendiamo conto che la nuova ondata è stata così veemente che quei protocolli non sarebbero stati sufficienti, cio’ vale per vostre attività economiche, ma anche per le altre. Di qui la necessità di ricorrere a nuove restrizioni”.
“Dobbiamo ragionare insieme sui nuovi interventi di cui la categoria ha bisogno. Il problema di nuovi accordi, la rinegoziazione tra locatori e locatari è indispensabile ma è un problema delicato, riguarda la contrattazione tra privati. Lo Stato dovrebbe intervenire e non è semplicissimo farlo in contratti privati, per questo stiamo studiando formule compatibili con gli aspetti costituzionali, che aiutino gli esercenti ma non vadano a danneggiare i proprietari di immobili. In ogni caso dobbiamo essere pronti per mettere in circolo nuove risorse ed incentivi fiscali adeguati. Siamo intervenuti per quanto riguarda la liquidità, lo Stato può dare una garanzia, anche se il sistema bancario deve tenere in equilibrio il suo sistema finanziario. Grazie al Recovery plan italiano possiamo creare delle finestre di opportunità ulteriori nella logica di una resilienza per ripartire più forte di prima una volta passata l’emergenza sanitaria. Il Governo è disponibile a continuare i tavoli di confronto con la categoria”, ha concluso il Premier Conte. cr/AGIMEG