Consiglio Provincia Autonoma di Trento, Cal: “Provvedimento sulle slot, se approvato, vanificherebbe le attuali misure di prevenzione della ludopatia”

​​​Le assenze dei soggetti che oggi avrebbero dovuto intervenire in IV Commissione per esprimere un parere in merito a una petizione popolare e a due disegni di legge, ha reso molto brevi i lavori della IV Commissione nel Consiglio della Provincia Autonoma di Trento presieduta da Claudio Cia (FdI).

Da segnalare come il Consiglio delle autonomie locali (Cal) che, pur invitato, ha comunicato che non avrebbe partecipato all’audizione sul disegno di legge 65 proposto da Giorgio Leonardi (Forza Italia) per modificare la legge provinciale 13 del 2015 in modo tale da sostenere i locali dotati anche di slot machine e videolottery, ha trasmesso una nota scritta all’organismo per manifestare l’unanime contrarietà al provvedimento. Il presidente del Cal Paride Gianmoena avverte infatti che il ddl, a giudizio del Cal, se approvato vanificherebbe le valide misure fin qui introdotte dalla normativa provinciale per la prevenzione della ludopatia del 2015, a partire dal “distanziometro” che ha portato nell’agosto del 2020 alla rimozione degli apparecchi da gioco. Il via libera al ddl allenterebbe, in sostanza, le maglie del divieto di collocare le “macchinette” a meno di 300 metri dai cosiddetti “luoghi sensibili” (scuole di ogni ordine e grado, case di riposo e altri centri di aggregazione dedicati a giovani e anziani). Per il Cal “gli attuali limiti alla possibilità di libera collocazione fisica di apparecchi da gioco con vincita in denaro, anche in zone frequentate da soggetti fragili, ha una valenza fortemente preventiva che evita ulteriori casi di ludopatia. È evidente – conclude Gianmoena a nome del Cal – come un’illimitata e incontrollata possibilità di accesso al gioco accresca il rischio, di per sé già elevato, di diffusione di fenomeni di dipendenza, con conseguenze pregiudizievoli sia sulla vita personale e familiare dei cittadini, sia a carico del servizio sanitario e dei servizi sociali, chiamati a contrastare patologie e situazioni di disagio connesse alle ludopatie”. Concluse così le consultazioni sul provvedimento di Leonardi, il 2 marzo la IV Commissione procederà alla discussione finale e al voto. Ecco il testo della nota del Cal:

“Egregio Presidente, voglio innanzitutto ringraziarLa per la preziosa occasione di confronto, accordata a questo Consiglio, sul disegno di legge in oggetto. Le Autonomie locali, in occasione dell’ampia consultazione promossa nel maggio 2020, hanno già avuto modo di rappresentare alla Commissione da Lei presieduta il proprio orientamento in merito alle misure di contrasto alla ludopatia, attualmente esistenti nell’ordinamento provinciale ed, in particolar modo, previste dalla legge provinciale n. 13/2015. In tale occasione, ho evidenziato, sulla scorta degli orientamenti allora espressi dal Consiglio, come l’attuazione del cosiddetto “distanziometro” abbia costituito un tassello importante della strategia di prevenzione tracciata, a suo tempo, dal Legislatore provinciale, nonché condivisa da tutti gli altri attori del sistema sociosanitario locale, e, peraltro, rafforzata dai confronti e dalle esperienze maturate in seno all’”Alleanza per la tutela e la responsabilità condivisa nel contrasto e nella prevenzione del gioco d’azzardo patologico”. L’estensione di tale misura agli esercizi, presso cui gli apparecchi fossero già stati installati alla data in entrata in vigore della legge, – originariamente prevista per l’agosto 2020 e successivamente posticipata, per le sole sale da gioco, al 2022 – è stata un passaggio necessario per rafforzare ulteriormente il percorso intrapreso. Essa è giunta, infatti, a seguito di un adeguato periodo di moratoria, nell’ambito del quale si è ricercato un contemperamento tra le finalità perseguite dalla legge provinciale, e l’esigenza di attenuare e gradare le ricadute economiche della rimozione degli apparecchi in oggetto, sulle attività presso cui essi risultano collocati. Il disegno di legge in discussione, qualora approvato, determinerebbe la sostanziale sterilizzazione delle misure sin qui descritte per gli apparecchi da gioco già presenti sul territorio all’agosto 2020, allentando peraltro anche le maglie dei divieti alle nuove collocazioni dei medesimi. Pur nella consapevolezza dei risvolti economici arrecati dalla limitazione alla diffusione del gioco lecito, così come del fatto che la legge provinciale n. 13 del 2015, nel testo ad oggi vigente, da sola non basti per arginare l’utilizzo delle piattaforme di gioco on-line, si ritiene che gli attuali limiti alla possibilità di libera collocazione fisica di apparecchi da gioco con vincita in denaro, anche in zone frequentate da soggetti “fragili”, abbia una valenza fortemente preventiva, che evita ulteriori casi di contrazione della ludopatia. È del tutto evidente come un’illimitata e incontrollata possibilità di accesso al gioco accresca il rischio, di per sé già elevato, di diffusione di fenomeni di dipendenza, con conseguenze pregiudizievoli sia sulla vita personale e familiare dei cittadini, sia a carico del servizio sanitario e dei servizi sociali, chiamati a contrastare patologie e situazioni di disagio connesse alle ludopatie. Ciò premesso, in continuità con gli orientamenti già espressi e che qui si confermano, il Consiglio delle autonomie locali ha espresso unanime contrarietà rispetto ai contenuti della proposta normativa in oggetto”. cdn/AGIMEG