Confindustria: “Limitare la caduta economica e preparare la ripresa. La recessione economica si acuirà nel secondo trimestre. Nel 2020 forte calo del PIL”

In Italia una profonda caduta dell’economia ha preso bruscamente il posto della lunga stagnazione. Con la chiusura (parziale) dell’attività economica per decreto dal 22 marzo (prolungata al 3 maggio, con poche eccezioni), i dati sui primi due mesi del 2020 non aiutano a capire la situazione attuale. E’ l’allarme lanciato da Confindustria, che sottolinea come a marzo il PMI (Purchasing Managers’ Index) abbia registrato un tonfo nell’industria, che era già in difficoltà, e un tracollo nei servizi, che erano in debole espansione. In tale situazione, è opportuno utilizzare le risorse europee disponibili, per la tenuta del sistema e la ripartenza. A marzo i dati sono tutti molto negativi: la fiducia di famiglie e imprese (rilevata prima del blocco del 22) ha registrato un profondo calo, specie nei servizi; gli ordini interni dei produttori di beni di consumo e di investimento sono diminuiti entrambi di oltre 9 punti. Le misure anti-Covid19 sono state adottate da vari paesi europei tra fine marzo e inizio aprile. Ciò ha inibito la spesa “non essenziale” delle famiglie. Inoltre, molte attività produttive restano sospese. Perciò la recessione si acuirà nel 2° trimestre, portando nel 2020 a un forte calo del PIL. Si stanno facendo grandi sforzi per salvaguardare l’occupazione, con risorse nazionali e in futuro europee (SURE) per espandere l’integrazione al reddito a fronte di riduzioni temporanee del lavoro. cr/AGIMEG