Emilia Romagna, donne gioco pubblico incontrano Salvini, Zaia, Garavaglia, Sileri, Fedriga, Giordano: ecco cosa pensano del settore

La grave situazione che coinvolge l’Emilia Romagna alle prese con una legge regionale sul gioco a dir poco proibizionistica e che ha di fatto espulso questo tipo di attività da molte città, non ha fatto venir meno la volontà degli operatori di cercare soluzioni più giuste, dignitose e di tutela per imprese e posti di lavoro. Un gruppo di imprenditrici del gioco legale dell’Emilia Romagna, aderenti al Comitato Donne in Gioco, ha approfittato della festa della Lega, a Milano Marittima, per avvicinare rappresentanti politici e delle istituzioni. L’iniziativa è stata intrapresa per far presente le importanti problematiche che sta causando la legge regionale dell’Emilia Romagna sul gioco, ma anche per far capire chi c’è dietro a questo settore, fatto di imprenditori e lavoratori seri, onesti ed ingiustamente discriminati. Il gruppo di imprenditrici e lavoratrici di Romagna Giochi è stato supportato dal consigliere regionale dell’Emilia Romagna Michele Facci (Lega), promotore di un emendamento che avrebbe permesso alle attività di gioco pubblico di non essere penalizzate ed essere considerate alla stregua di altre imprese. A tutte le persone che hanno incontrato, il gruppo di Romagna Giochi ha consegnato la lettera inviata al presidente della regione Bonaccini (che non ha mai risposto, ndr) e lo studio presentato poco tempo fa dalla Luiss. Ecco le opinioni che sono state raccolte:

PIERPAOLO SILERI (sottosegr. Salute): “Le sale giochi sono state indubbiamente penalizzate e potevano, secondo me, riaprire subito visto che non sono attività pericolose per la diffusione del contagio”.

MASSIMO GARAVAGLIA (ministro Turismo): “Sono a conoscenza della situazione che riguarda le attività di gioco pubblico nell’Emilia Romagna. Mi attiverà per far sì che la situazione si risolva in maniera equilibrata. Penso anche che con le attuali disposizioni le sale giochi non richiuderanno come avvenuto con l’ultimo lockdown”.

MARIO GIORDANO (giornalista): “Sono sempre stato dalla parte delle donne del gioco pubblico, che hanno manifestato a tutela delle proprie attività e posti di lavoro”.

MATTEO SALVINI (leader Lega): “Mi ricordo delle donne che hanno manifestato a Roma e ricordo che si tratta di gioco legale”.

MASSIMILIANO FEDRIGA (pres. Friuli Venezia Giulia e pres. Conferenza Regioni): “Certamente non possiamo obbligare gli oppositori al dialogo, ma possiamo provare a sensibilizzare la politica sulle problematiche del gioco legale”.

LUCA ZAIA (pres. Veneto): “Sempre disponibile al confronto ed al dialogo con tutte le attività legali come la vostra”.

La lettera inviata a Bonaccini e lo studio della Luiss sono stati anche consegnati a Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico.