Ciaiola (Pres. Agi Spettacolo) ad Agimeg: “Necessario documento condiviso da portare al Governo per evidenziare problematiche dei nostri settori. Uniti avremmo più forza e visibilità”

“La nostra associazione rappresenta i lavoratori generici del mondo dello spettacolo, una delle più vecchie associazioni del cinema nata nel 1993. Dda marzo a settembre c’è stata una chiusura totale del cinema, il che ha portato a grandissimi disagi per i lavoratori del settore, senza contare che durante la pandemia il Mibaact ha portato la tax credit al 40%. Purtroppo oggi il cinema è in mano a personaggi poco trasparenti, che io chiamo prenditori e non imprenditori. Questo è un problema grosso che dobbiamo risolvere”. Lo ha detto Angelo Ciaiola, presidente di Agi Spettacolo, l’associazione dei lavoratori e professionisti dello spettacolo, nel corso della diretta con il direttore di Agimeg, Fabio Felici. “In media ogni film richiede un centinaio di persone, tra troupe e attori generici, per un settore che conta 250 mila lavoratori, ma del comparto non interessa niente a nessuno. Tra l’altro Inps ed Enpals non fanno controlli, oggi subiamo anche la concorrenza di molte persone che hanno perso il lavoro e si sono rivolte al mondo dello spettacolo per guadagnare qualcosa”.
Per Ciaiola un “documento condiviso da presentare al Governo per evidenziare le nostre problematiche è essenziale per tutti noi, in quanto avremmo più forza e visibilità se ci uniamo insieme. Ho già scritto una lettera al Premier Conte, di aiutarci tramite il Ministero dei Beni e attività culturali, ma la platea è molto ampia. Serve una politica aperta e trasparente. Il Premier Conte dovrebbe chiarire che chi ha un altro lavoro non deve percepire i bonus destinati allo spettacolo, che devono essere dati a chi fa questo di mestiere”. cr/AGIMEG