Nuovo DPCM, Governo a lavoro: si va verso conferma misure restrittive fino a fine mese. Da lunedì probabile mezza Italia “arancione”

Il Governo è al lavoro sul Dpcm annunciato per il 15 gennaio in cui deciderà quali restrizioni adottare per limitare la diffusione del Covid, ma ci sono già molti rumors che parlano di un’ulteriore stretta per arginare l’arrivo della terza ondata del virus, confermando buona parte delle misure attualmente in vigore almeno fino al 31 gennaio prossimo.

Saranno decisivi i dati aggiornati sui contagi che verranno diffusi nelle prossime ore, ma – questo è noto da tempo – la curva è in salita da 4 settimane consecutive. Inoltre, il Governo terrà conto anche della saturazione delle terapie intensive (la media nazionale è del 30%, e ci sono ben 11 tra Regioni e Province autonome al di sopra della soglia) e dei posti disponibili nei reparti ospedalieri (la media in questo caso è del 40%, e le Regioni che la oltrepassano sono 9).

Il primo parametro che verrà preso in considerazione per classificare le Regioni è l’indice Rt, la soglia oltretutto viene abbassata, così per passare dal giallo all’arancione sarà sufficiente un Rt di 1 invece di 1,25, e per passare da arancione a rosso di 1,25 invece di 1,50. Di conseguenza, Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia e Puglia verrebbero tutte classificate come zona arancione. Rischiano Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche e Lazio che nell’ultima rilevazione erano poco al di sotto dell’1. Sicilia e Sardegna invece potrebbero essere classificate come zona rossa, la prima infatti ha un livello elevato di contagi, la seconda invece ha un Rt di 0,78, ma non ha trasmesso dati completi e pertanto viene definita a rischio non valutabile, che equivale a rischio elevato.

Il Governo però terrà appunto in considerazione anche la situazione degli ospedali. E in questo caso, ci sono 9 Regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e Veneto, nonché le Province autonome di Trento e Bolzano) che hanno superato la soglia di allerta della saturazione delle terapie intensive.

Come anticipato da Agimeg non sono previste sorprese, nel senso di riaperture, per quanto riguarda sale giochi, sale scommesse e sale bingo. lp/AGIMEG