Chiusura sale scommesse, sale bingo, sale giochi, Basta (Comitato Presidenza GiocareItalia) ad Agimeg: “Senza ristori adeguati il settore non potrà più rialzarsi. Serve riforma strutturale dell’intero comparto come affermato dal direttore generale di ADM Minenna”

“Alla luce degli eventi di questi giorni, si parla di un possibile lockdown generale da metà mese, credo per le riaperture delle attività di gioco se ne riparlerà a inizio del 2021. Quando si parla di questo settore, c’è sempre un profilo di pregiudizio nella linea politica che condiziona le scelte. Non vi era alcun motivo oggettivo per essere chiusi per primi. In tutti i 9 mila punti scommesse o nelle sale bingo non c’è stato un solo caso di focolaio di covid, quindi le attività potevano non essere sospese. Questo problema va avanti da tempo, è una lotta che continueremo a combattere: le nostre sono attività come le altre, dietro al gioco pubblico ci sono famiglie e persone che lavorano con professionalità”. Lo ha detto Angelo Basta, del Comitato di Presidenza della Confederazione GiocareItalia, nel corso della diretta con il direttore di Agimeg, Fabio Felici, dedicata ai rimborsi alle imprese di gioco e riapertura sale giochi, sale scommesse e sale bingo.
“Come confederazione dovremmo prepararci ad un terzo lockdown e giocare d’anticipo sul Governo, interloquendo non solo con politica e concessionari, ma soprattutto con ADM. Abbiamo ascoltato con molto interesse le parole del Direttore Generale, Marcello Minenna, che vorrebbe una riforma strutturale del settore del gioco. In questo processo vogliamo essere parte attiva. Confidiamo di interloquire con lui, essendo noi gli unici a conoscenza di tutte le sfaccettature di questo settore, siamo noi che alziamo le serrande la mattina e che conosciamo il territorio”.
Sui danni provocati al settore dalle chiusure, Basta ha detto: “I gestori non hanno più somme da accantonare. I mesi di ottobre, novembre e dicembre per tutto il settore del gioco, in particolare per le scommesse e le Awp, rappresentano da soli il 50% della raccolta complessiva dell’intero anno. Se li perdiamo, abbiamo perso praticamente tutto il 2020. Per di più i ristori ancora non sono arrivati, c’è chi aspetta ancora il ristoro di giugno. Occorre programmare misure che consentano la riapertura a tutte le imprese del settore per poter sopravvivere. Spero ci sia un taglio di 6 mesi dell’imposta  unica e sul Preu delle slot, altrimenti il settore non potrà più rialzarsi”. cr/AGIMEG