“Regna una grande incertezza sull’oggi e sul domani. Quando infatti potremo riaprire, ci aspettano problemi seri, sia per i carichi fiscali che gravano sulle nostre aziende, sia per la nostra posizione nei diversi territori, dove il gioco continua ad essere espulso. Il settore a fine 2020 si è unito presentando al Governo un documento comune contenente le problematiche del comparto. Credo che sia importante in questa fase restare attenti e vigili per non riaprire ancora una volta per ultimi. Viceversa dovremo riaprire insieme alle attività che hanno lo stesso nostro indice di rischio”. Lo ha detto Massimiliano Pucci, presidente di Astro, nel corso della diretta con il direttore di Agimeg, Fabio Felici.
“Sarebbe bello che il settore del gioco in Italia possa riaprire prima degli altri Paesi europei e prima di altri comparti, come la scuola, ma nessuno ha la bacchetta magica. Però posso dire di mettercela tutta, così come i miei colleghi delle altre associazioni, per ripartire quanto prima. Eventuali processi li faremo quando avremo riaperto, quando avremo un Preu più sostenibile e quando saremo certi di ripartire e restare aperti, di non chiudere di nuovo tra qualche mese. Sulla data di una possibile riapertura non mi sbilancio – ha proseguito Pucci – molto dipenderà dai numeri della pandemia. Il nostro lo abbiamo fatto, ora dovremo essere più attenti in modo che quanto accaduto ad esempio nel Lazio lo scorso anno, con le riaperture ritardate rispetto ad altre regioni, non accada di nuovo. Riapriremo in base alle indicazioni del CTS”.
Sulla manifestazione ‘rosa’ del prossimo 12 gennaio “c’è grande fermento nella nostra associazione, l’abbiamo appoggiata da subito, potrebbe essere l’occasione per sistemare il settore una volta per tutte, un settore che ricordiamo occupa donne e laureati, oltre a fare ricerca e innovazione più di qualsiasi altro comparto in Italia. Abbiamo bisogno di questa esperienza promossa da Antonia Campanella, alla quale faccio un in bocca al lupo per la manifestazione augurandomi che questa esperienza non finisca con le riaperture”. cr/AGIMEG