Intervista Agimeg a Claudio Durigon (Sottosegr. MEF-Lega). Dalle riaperture ai protocolli, dalle banche alle leggi regionali

Divieto di pubblicità varato nel Decreto Dignità, riordino del settore giochi, contrasto al gioco illegale e crisi del comparto dovuta all’obbligo di chiusura imposto come misura di contrasto all’emergenza epidemiologica da Covid-19, interesse della politica per il comparto. Sono questi alcuni degli argomenti trattati nell’esclusiva intervista rilasciata ad Agimeg dal Sottosegretario all’Economia Claudio Durigon (Lega).

Il settore del gioco, come ormai tristemente noto, è uno dei comparti più colpiti dalle restrizioni dovute al contrasto della crisi epidemiologica da Covid-19. Crede che le riaperture del settore possano avvenire già da dopo Pasqua, attuando i protocolli stringenti già adottati da sale giochi, sale scommesse, sale bingo nei pochi mesi di riapertura estiva?

“Come gran parte delle attività economiche, anche il comparto giochi sta pagando duramente il prezzo della crisi economica dovuta alla pandemia, in quanto il lockdown ha messo letteralmente in ginocchio il settore del gioco pubblico; forse si potevano mettere a punto soluzioni e protocolli più adeguati, anziché proporre (è accaduto questo) aperture e chiusure improvvise che hanno determinato pesanti incertezze, mettendo a rischio licenziamento migliaia di addetti del settore”.

La crisi e le politiche proibizioniste adottate da alcune Regioni, nonostante le restrizioni in atto, hanno accentuato il proliferare del gioco illegale. A testimonianza di questo le numerose operazioni della Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia. Le riaperture delle attività, presidio di legalità e dotate di concessioni statali, potrebbero garantire il contrasto all’illegalità?

“Le chiusure dovute al contagio hanno determinato una perdita di oltre il 65% al comparto giochi, con la conseguenza che l’intera filiera ora versa in condizioni non più sostenibili e senza il supporto del sistema bancario. Come corollario, inoltre, come sappiamo, quando l’offerta di gioco legale diminuisce, aumenta quella di gioco illegale. In tale scenario, infatti, sono tornati nell’illegalità circa 51 miliardi di euro di raccolta, risorse che alimenteranno la criminalità organizzata. Oltretutto, il lockdown ha fatto mancare nelle casse dello Stato circa 5 miliardi di euro di gettito”.

A proposito di contrasto all’illegalità, con il Decreto Dignità è stato varato il divieto di pubblicità sul gioco. Questo ha fatto sì che diventasse più difficoltoso per il consumatore poter individuare l’offerta legale da quella illegale. Cosa ne pensa? Il nuovo Governo potrebbe fare marcia indietro riguardo questa misura?

“Il mio pensiero è molto semplice: occorre opporsi con ogni mezzo al gioco illegale. Per il resto vanno adottate tutte le misure a favore dell’offerta di gioco legale, anche perché il proibizionismo non ha mai pagato e rischia, altresì, di catapultarci nello Stato etico. Siamo tutti consapevoli che non ci si può scagliare in maniera ideologica contro tale settore, soprattutto perché ci sarebbero conseguenze importanti dal punto di vista occupazionale”.

Si parla ormai da tempo di riordino del settore giochi, dalla Conferenza Stato-Regioni del 2017. Crede che il Governo Draghi sia pronto a precedere in tale direzione?

“Da molto tempo si parla di riordinare il settore dei giochi, con la finalità di razionalizzarne l’offerta. In effetti, abbiamo un sistema normativo ipertrofico in cui si sovrappongono norme di rango statale, regionale e addirittura comunale. Occorre mettere mano, quindi, a questo caos normativo, uniformando magari la legislazione a livello nazionale. Per tale ragione, è necessario intervenire con urgenza e concretezza”. cdn/AGIMEG