A causa della pandemia sale giochi, scommesse e bingo sono chiuse da oltre 300 giorni, un record negativo che sta mettendo in ginocchio imprenditori e i lavoratori del settore. Lo sottolineano le Cronache del Salernitano che, citando dati Agimeg, ricordano che le sale da gioco sono chiusa da 10 mesi su 14. “Una situazione catastrofica e non c’è luce in fondo al tunnel poiché l’apertura non avverrà prima del 2 giugno”. Il settore del gioco è il terzo comparto industriale italiano, genera l’1% di PIL e nel 2019 ha garantito oltre 11 miliardi di entrate erariali. “Prima della pandemia generava 14 miliardi di valore aggiunto creato, 2 miliardi di valore di consumo indotto, 5 miliardi di effetti economici indiretti. Sul territorio nazionale sono presenti 300 concessionari, circa 80.000 punti sui territori e 3.200 imprese di gestione Nelle sale giochi, scommesse e bingo lavorano 150 mila persone”. Tuttavia, a causa della pandemia “il 60% delle imprese rischia di scomparire e 60mila dipendenti corrono il rischio concreto di perdere il posto di lavoro per sempre”. Ma in ballo non ci sono solo posti di lavoro e imprese legali: la criminalità organizzata in questo periodo sta facendo affari d’oro. “Il business delle mafie nel gioco d’azzardo illegale ha raggiunto i 22 miliardi di euro” nonostante “le forze dell’ordine hanno aumentato i sequestri di attività illecite durante il periodo di lockdown”. lp/AGIMEG