Chiodo (Comitato Presidenza GiocareItalia): “Alla scadenza del DPCM chiederemo la riapertura del settore. Le chiusure hanno consentito all’illegalità di riprendersi il mercato del gioco”

“Il gioco è un argomento scottante e quindi fare demagogia politica è di una semplicità unica. Molte attività di gioco non avevano ancora ricevuto i ristori e per questo motivo ci siamo attivati per poterli ottenere, anche grazie all’aiuto di una forza politica di maggioranza (ItaliaViva ndr) che ci sta dando ascolto, come mai capitato negli ultimi 20 anni. Beneficeranno dei ristori i codici Ateco relativi al settore dei giochi, anche quelli inseriti nel decreto Ristori bis. Inoltre, prima del termine dell’ultimo DPCM, il prossimo 3 dicembre, saremo i primi a chiedere al Governo la riapertura del comparto”. Lo ha detto Gianmaria Chiodo, del Comitato di Presidenza della Confederazione GiocareItalia, nel corso della diretta con il direttore di Agimeg, Fabio Felici.
“Le attuali chiusure favoriscono solamente l’illegalità. Quando si proibisce qualcosa, si crea terreno fertile per l’illegale, che con tanta fatica si era riusciti a estirpare. Oggi vale il 15% del mercato legale, secondo i dati della Gdf, ma con le chiusure la criminalità si sta riprendendo ampie fette di mercato. Per questo faccio appello al direttore generale di Adm, Marcello Minenna, affinché ascolti le associazioni di categoria. Siamo la terza industria del Paese – ha ricordato Chiodo – con entrate erariali per 11 miliardi di euro l’anno. Veniamo discriminati, ma quando dobbiamo pagare le tasse siamo trattati come un qualsiasi altro settore, anche se ricordo come la senatrice Elisa Pirro (M5S) abbia detto che non siamo meritevoli di attenzione. Capisco che l’argomento è delicato, ma non dimentichiamo che il settore dà lavoro a 150 mila persone, senza contare l’indotto. Serve assolutamente che il comparto venga considerato come qualunque altra impresa”, ha concluso Chiodo. cr/AGIMEG