Chiacchio (Pres. AGSI) ad Agimeg: “Soddisfazione per nuovo protocollo sale scommesse in Campania, ma ripartenza comunque molto dura. Dal Governo aspettiamo un tavolo di confronto”

“Abbiamo lavorato nella direzione di far rimuovere questa norma che era poco interpretabile e che creava problematiche per le sale. Ora è stata revocata e per noi è una vittoria, anche se la ripartenza è ancora lenta”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Pasquale Chiacchio, Presidente dell’Associazione Gestori Scommesse Italia (AGSI), commentando il nuovo protocollo di sicurezza della regione Campania che consente a monitor e tv nelle sale scommesse di essere accesi. “Tutti noi gestori siamo responsabili in prima persona nel far mantenere le distanze sociali tra i giocatori, ora con i monitor accesi siamo sempre più vicini alla normalità, l’importante è stato riuscire a raggiungere i risultati con il buonsenso, specificando che siamo sempre responsabili della salute dei nostri clienti”.
Ma per una battaglia vinta, la ‘guerra’ è ancora lunga. “A poco più di due settimane dalla ripartenza, la situazione è ancora molto dura. Così come per tutte le altre attività economiche, la ripresa non c’è ancora stata. Noi abbiamo alzato le saracinesche, ma la gente è ancora condizionata dall’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto, ha paura di andare nei locali, oltre al fatto che mancano le risorse economiche. Ci hanno consentito di tornare a lavorare, ma la ripartenza è un’altra cosa. Servono riforme giuste – ha affermato Chiacchio – azzerare la burocrazia. Urge una riforma generale, altrimenti l’Italia non ripartirà. Siamo tutti a rischio, non solo il comparto dei giochi, ma tutte le attività. Come AGSI chiediamo al Governo di ragionare con noi, cercando di far partire il sistema Italia il prima possibile, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Per quanto riguarda il nostro settore, bisogna ridurre i prelievi su tutte le tipologie, almeno del 50%, per poter avere più risorse nelle casse dei concessionari, dei gestori e dell’intera filiera”.
Chiacchio ricorda come nei mesi di chiusura forzata il settore del gioco avesse chiesto due cose al Governo: “La riapertura delle attività economiche e in contemporanea un tavolo di confronto per la riforma dell’intero settore, un confronto che sia senza preclusione o pregiudizio, altrimenti sarà dura. Quando ci impegniamo raggiungiamo i risultati, ma questo avviene perché seguiamo il buonsenso e modi propositivi per trovare una soluzione condivisa. Per questo chiediamo a gran voce un tavolo di confronto tra operatori del settore e i rappresentanti del governo, ne abbiamo bisogno. Se l’intero settore regge, riparte anche il sistema Italia. Le associazioni dei gestori come la nostra – ha concluso il presidente di AGSI – sono state capaci di organizzare due manifestazioni importanti, a Napoli e Roma, e molto partecipate. Se il Governo ci ha ritenuti visibili, e non più invisibili, è perché l’intero settore si è compattato”. cr/AGIMEG