“La crisi sanitaria ha messo in ginocchio anche il settore dei giochi legali, ovvero agenzie di scommesse, corner, sale bingo e dedicate. Attività chiuse dallo scorso mese di marzo e per le quali il governo non ha previsto nessuna data di riapertura. A rischio ci sono circa 60.000 posti di lavoro, di cui 10.000 solo in Campania. “La situazione per il settore è insostenibile. Non abbiamo ancora una data certa di riapertura e restando chiusi abbiamo i ricavi pari a zero, mentre i costi continuano ad aumentare. Il rischio che la criminalità si impossessi del setto è reale. Di fatto, tenendo chiuse le attività legali ci sono tanti centri illegali che operano indisturbati. Questo è un controsenso, perché i punti legali che forniscono tanta ricchezza allo Stato, versando oltre 10 miliardi all’Erario sono costrette a tenere le serrande abbassate lasciando spazio all’illegalità. Una situazione del genere non è concepibile. Sul tema degli aiuti di Stato è un totale disastro. Non abbiamo visto nessun aiuto. I cosiddetti prestiti da 25.000 non sono arrivati, così come le casse integrazioni per i nostri lavoratori. Il nostro settore è stato sempre discriminato. Infatti, con le nostre manifestazioni stiamo chiedendo al governo di sederci ad un tavolo per poter spiegare le nostre problematiche, poiché gli imprenditori e i lavoratori del gioco legale non ce la fanno più.” E’ quanto ha affermato il presidente dell’Associazione Gestori Scommesse Italia, Pasquale Chiacchio, al Giornale Radio della Campania. Ecco l’audio:
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