“Quando ho cominciato a ragionare sulla tutela del giocatore/consumatore l’ho fatto nella prospettiva di tutelare il giocatore in quanto consumatore. Intorno al consumatore è stato approntato un sistema di tutele molto ampie capace di colpire la patologia derivata dall’eccesso di consumo attraverso strumenti di enforcement a rilevanza pubblicistica e privatistica. Inoltre, numerose autorità sono intervenute per tutelare il consumatore direttamente. La centralità della tutela si declina nella tutela ex post, ovvero che si attiva a seguito del presentarsi della patologia. La tutela del giocatore, in quanto consumatore, non fa eccezione su questo tema. Secondo un report del Censis, il 71% degli intervistati ritiene che la tutela dei giocatori dipenda dalla qualità e dall’affidabilità del concessionario. Sempre secondo questa ricerca, il gioco legale genera valore sociale perché coinvolge imprenditori e concessionari affidabili. Il tema è capire in che misura la regolazione rappresenta il primo e miglior strumento di tutela del consumatore”. E’ quanto ha detto durante il Convegno “Gli Stati Generali del Diritto di Internet”, in corso alla Luiss, Edoardo Cazzato Professore a contratto di Diritto antitrust, Università Mercatorum.
“Il gioco è uno dei settori più regolati e prevede che il concessionario deve essere nelle condizioni di svolgere il proprio operato per poter eseguire le tutele ex ante. Quindi, sono due tutele del giocatore: enforcement (per il consumatore patologico) e regolazione. Il gioco lecito permette di riconoscere e tutelare il diritto al gioco, assicura un presidio di legalità e di occupazione virtuosa, garantisce un ottimo gettito erariale e consente di proteggere il consumatore. Il 40% degli italiani gioca ad uno o più giochi legali. Dunque una fetta importante del paese. L’80% degli italiani crede nel binomio gioco-concessionario”, ha aggiunto.
“C’è una fortissima ascesa del gioco digitale che è salito del 35%. Contestualmente si è assistito alla crescita del gioco illecito durante la pandemia. L’idea è che nel momento in cui la domanda di gioco si è spostata sull’online, una parte di essa si è spostata nell’illegalità. Il gioco lecito e quello illecito sono dei fenomeni complementari e inversamente proporzionali. Dunque, favorire il gioco autorizzato significa inibire il gioco illegale e dota il consumatore di una tutela importante. Il ruolo del concessionario è ingrato ed oneroso poiché le regolazioni comportano dei costi per le imprese, ma è importante che non sia sproporzionato. Il driver dovrà essere la trasparenza. A partire dall’informazione dedicata ai consumatori, ma il flusso informativo deve anche partire dal giocatore per permettere al concessionario di svolgere il ruolo da garante”, ha concluso. ac/AGIMEG