I Finanzieri del Comando Provinciale etneo hanno dato esecuzione a una sentenza del Tribunale di Catania, con cui il Giudice ha disposto la confisca del patrimonio riconducibile a 3 soggetti.
I soggetti sono stati condannati definitivamente, rispettivamente, per i reati di:
– associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti, tra i quali l’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, la truffa ai danni dello Stato, il riciclaggio e l’intestazione fittizia di beni (due soggetti);
– esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, aggravato dall’aver agevolato il clan SANTAPAOLA-ERCOLANO, favorendone l’infiltrazione occulta di “Cosa nostra catanese” nel peculiare settore economico (un soggetto).
Nel dettaglio, è stata individuata la predetta sentenza con cui il Giudice ha altresì disposto la confisca nei confronti:
– del soggetto condannato con l’aggravante mafiosa, di denaro, beni e altre utilità di cui lo stesso non possa giustificare la provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulta essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato ai redditi dichiarati;
– degli altri due condannati, dei beni che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato, anche nella forma “per equivalente”, di cui i medesimi hanno disponibilità, anche indirettamente o per interposta persona, fino a concorrenza della somma di circa € 592.000 per il primo e € 606.000 per il secondo.
Allo scopo di dare effettiva e piena attuazione al dispositivo di confisca, le unità specializzate del GICO del Nucleo PEF e dello SCICO hanno effettuato specifici accertamenti economico-finanziari sul conto dei condannati, sulla scorta dei quali è stato possibile individuare sia i patrimoni direttamente riconducibili agli interessati sia i beni mobili e immobili di cui gli stessi risultano essere comunque titolari o averne la disponibilità per interposta persona.
Nel complesso – riportano le Fiamme Gialle in una nota -, alla luce degli approfondimenti investigativi svolti, i finanzieri hanno sottoposto a misura ablativa definitiva:
– 7 immobili, di cui 2 situati in ciascuna delle province di Catania, Siracusa e Messina e 1 in quella di Palermo;
– 3 società, due delle quali con sede a Catania e una a Siracusa, operanti, rispettivamente, nei settori della rivendita bar, del commercio al dettaglio di confezioni per bambini e della raccolta di scommesse;
– 7 tra autovetture e motoveicoli;
– i saldi attivi, in corso di verifica, dei rapporti bancari e postali individuati (in totale 9 c/c), comprese 2 cassette di sicurezza, riconducibili ai condannati.
cdn/AGIMEG