Cassiani (ex cons. reg. Piemonte PD) ad Agimeg: “Ridicolo che consiglieri regionali del PD vadano contro un emendamento che ricalca quello di altre regioni a guida dello stesso partito. Il proibizionismo in Piemonte ha consegnato il gioco legale alla criminalità. Necessario abolire il distanziometro”

“Nessun’altra regione d’Italia ha fatto una legge più proibizionista e fallimentare di quella del Piemonte, che espelle il gioco legale dal territorio e lo consegna alla criminalità organizzata. Trovo ridicolo che alcuni consiglieri regionali del Pd la difendano contro l’emendamento presentato dal centrodestra (che chiede di eliminare la retroattività della legge regionale sul gioco d’azzardo patologico ndr) andando di fatto contro quanto stanno facendo le regioni a guida Pd, come l’Emilia Romagna di Bonaccini, la Toscana di Rossi, la Puglia di Emiliano e lo stesso Lazio, del governatore e segretario Pd Nicola Zingaretti”. E’ quanto dichiara ad Agimeg Luca Cassiani, ex consigliere regionale del Piemonte. “Gli effetti nefasti della legge sul gioco piemontese sono sotto gli occhi di tutti: le operazioni della Guardia di Finanza in questi mesi lo hanno dimostrato, con totem illegali e sale non autorizzate che hanno preso il posto del gioco legale. I giocatori si rivolgono al mercato illegale, dove non hanno tutele o garanzia di vincita. Tutto questo – evidenzia Cassiani – in una situazione in cui famiglie, lavoratori e imprese del gioco sono in fallimento. L’emendamento presentato in queste ore ricalca fedelmente il mio di due anni fa. La minoranza oggi in Regione non comprende che sta facendo una battaglia su una legge sbagliata, come mi era stato riconosciuto a suo tempo anche dai miei avversari politici: dalla sua entrata in vigore nel 2018 non ha fatto altro che vietare, mentre mai è stata applicata nella sua parte migliore, che prevedeva ad esempio formazione e corsi nelle scuole per informare i ragazzi dei pericoli della ludopatia. Oggi abbiamo città come Torino dove il gioco è vietato sul 99% del territorio, un regalo alle mafie che possono riprendere terreno. E’ necessario togliere il distanziometro. Tra l’altro lo Stato non può rinunciare al gettito fiscale assicurato dal comparto giochi, senza contare che gli apparecchi da intrattenimento sono stati diminuiti del 35%. Quindi il gioco non è aumentato, anzi l’offerta è stata diminuita e ci sono anche più controlli. Non capisco perché le forze di minoranza in regione vadano contro una norma che è in vigore in altre regioni governate dal Pd in cui il distanziometro non è in vigore. Servirebbe maggiore unità a livello nazionale, per questo ritengo sia giusto modificare quella legge. Tanto più che se un giocatore vuole giocare, lo fa. Finora è stato solamente distrutto un settore con il proibizionismo, è stata fatta scelta sbagliata fallimentare che non ha dato i risultati che ci si aspettava”, conclude Cassiani. cr/AGIMEG