Cassazione conferma le condanne per capi e esponenti clan Lo Russo. Organizzazione gestiva estorsioni e gioco d’azzardo a Napoli

La seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione conferma le condanne emesse nei confronti di alcuni esponenti – tra cui uno dei vertici – del clan Lo Russo che opera nella periferia Nord e poi anche nel centro di Napoli. “Il clan Lo Russo” sottolinea la Suprema Corte “avrebbe conservato il controllo delle attività estorsive ai danni di cantieri e commercianti, del gioco di azzardo, delle scommesse clandestine e del traffico di stupefacenti nella zona”. La Corte ha stabilito che i ricorsi siano inammissibili “in quanto tendono ad ottenere una inammissibile ricostruzione dei fatti mediante criteri di valutazione diversi da quelli adottati dal giudice di merito, il quale, con motivazione esente da vizi logici e giuridici, ha esplicitato le ragioni del suo convincimento”. E i giudici ricordano che “esula dai poteri della Corte di Cassazione quello di una “rilettura” degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione”. lp/AGIMEG