“Il giocatore è la parte debole nel rapporto con il concessionario. Ma alcune volte, la situazione si può ribaltare con tentativi del giocatore di effettuare furbizie per guadagnare dal concessionario. Il giocatore, con il palinsesto aperto, piazza la scommessa quando un evento è concluso. Questo accade alcune volte perché il concessionario non chiude lo slot. Ciò può avvenire per errori tecnici o per questioni di fuso orario. Inoltre, ci può essere una situazione in cui le quote proposte sono errate. In questo caso l’errore porta alla nullità”. E’ quanto ha detto Giuseppe Cassano Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche di Roma e Milano, European School of Economics, durante il Convegno “Gli Stati Generali del Diritto di Internet”, in corso alla Luiss.
“Esiste tutto un sottobosco di soggetti che, attraverso Telegram, informano le persone su queste situazioni particolari in cui si trova il concessionario. Il mio dubbio è che esista una associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Il titolo unico che garantisce il diritto della riscossione è la ricevuta. Le informazioni sui tagliandi rappresentano obblighi di condotta, ma non attiene ad un obbligo contrattuale tra privati”, ha concluso. ac/AGIMEG