Tante le notizie che si rincorrono sul caso calcio e scommesse che vede coinvolti i giocatori Tonali, Fagioli e Zaniolo.
“Ma perché lo fanno? Cosa spinge questi ragazzi talentuosi, fortunati e milionari ad infrangere le regole dello sport? Troppe risposte si rincorrono in questi giorni, alcune non le condivido affatto”. E’ quanto sottolineato in un’editoriale pubblicato sul Corriere dello Sport, a firma del direttore e giornalista Ivan Zazzaroni.
“Leggo e sento parlare di noia, solitudine, di calciatori che diventano miele per le mosche e qualcuno avverte la necessità di figure disposte a scacciarle. Ieri mi sono imbattuto in un elenco decisamente spiazzante, fuori luogo: “procuratori che non badino solo ai soldi, allenatori paterni, dirigenti attenti, ragazze sensate, amici veri fuori e dentro la squadra”. Se è vero – com’è vero – che gli allenatori e i dirigenti non possono sempre deciderli i calciatori, lo è altrettanto che la scelta di procuratori, fidanzate e amici dentro e fuori è esclusivamente loro. Così come quella di puntare sulle partite“, ha aggiunto.
“Per rimediare agli errori commessi bisogna innanzitutto averne la consapevolezza e assumersene la responsabilità“, sottolinea.
“Presto un decreto del governo dovrebbe essere posto sotto osservazione dal nuovo esecutivo: il Dignità, che ha favorito le scommesse illegali, le piattaforme clandestine. Il nostro Paese incoraggia da sempre il gioco d’azzardo, lo faccia promuovendo la legalità e di riflesso il controllo diretto”, ha concluso. cdn/AGIMEG